Author: | alfabeta2, quintadicopertina | ISBN: | 9788896922965 |
Publisher: | quintadicopertina | Publication: | August 7, 2012 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | alfabeta2, quintadicopertina |
ISBN: | 9788896922965 |
Publisher: | quintadicopertina |
Publication: | August 7, 2012 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Dove sta andando il cinema contemporaneo? Ma soprattutto cosa è il cinema oggi, al tempo degli schermi onnipresenti e di una tecnologia in continua evoluzione? È questa la domanda che corre attraverso tutti gli interventi di «alfacinema», lo speciale curato da Paolo Bertetto all’interno del numero 21 della rivista «alfabeta2», in edicola e in libreria a partire da sabato 21 luglio: dodici pagine che intendono intercettare e radiografare questo «essere in fuga», per usare scherzosamente il titolo dell’intervento di Uta Felten (tra gli altri autori, Jacques Aumont, Thomas Elsaesser, Giuliana Bruno, Gilles Mouellic).
Ma è del resto il nostro, un tempo in fuga, stretto tra un’epoca ormai chiusa, a dispetto di chi impone sacrifici a prezzo di promesse irrealizzabili, e una fase che stenta a delinearsi e della quale siamo, dobbiamo essere, attori, ben prima che spettatori: ce ne parlano, su «alfabeta2», da prospettive diverse, Alberto Burgio quando descrive La nuova guerra civile europea e GB Zorzoli, disegnando i tratti di una Green Society.
Quali sono le differenze tra il «comune» e i «beni comuni», come leggere – in questo contesto – le lotte dei lavoratori dello spettacolo, quale trasformazione posso determinare le sperimentazioni e la rivolta culturale dei beni comuni? Sono queste alcune delle domande a cui cerca di rispondere il doppio nodo (Not) Occupy – Cultura come bene comune che apre il nuovo numero di «alfabeta2» (testi, tra gli altri, di M. Hardt, Anna Curcio, David Lloyd, Gigi Roggero e Teatro Valle Occupato).
E su trasformazioni probabilmente irreversibili riflettono anche Franco Farinelli e Paolo D’Angelo (Retoriche del paesaggio) o Lucia Tozzi, Marco Navarra e Giovanni Laganà (Architetture del comune). Un tempo in fuga, duro ma anche affascinante, come osserva Luisa Muraro in dialogo con Marco Dotti: «Dobbiamo divenire consapevoli del nostro valore. Viviamo in un’epoca regressiva e difficile che, in qualche modo, assomiglia al Seicento. Grandi catastrofi, carestie, guerre, ma anche la possibilità di porre le basi di una nuova modernità scientifica, politica e culturale».
Tra gli altri «nodi» di «alfabeta2» numero 21, un dossier su Alan Turing nel centenario della nascita curato da Michele Emmer e gli Estremi Orienti di Pieranni e Ferret.
L’artista del mese è Daniel Spoerri.
Dove sta andando il cinema contemporaneo? Ma soprattutto cosa è il cinema oggi, al tempo degli schermi onnipresenti e di una tecnologia in continua evoluzione? È questa la domanda che corre attraverso tutti gli interventi di «alfacinema», lo speciale curato da Paolo Bertetto all’interno del numero 21 della rivista «alfabeta2», in edicola e in libreria a partire da sabato 21 luglio: dodici pagine che intendono intercettare e radiografare questo «essere in fuga», per usare scherzosamente il titolo dell’intervento di Uta Felten (tra gli altri autori, Jacques Aumont, Thomas Elsaesser, Giuliana Bruno, Gilles Mouellic).
Ma è del resto il nostro, un tempo in fuga, stretto tra un’epoca ormai chiusa, a dispetto di chi impone sacrifici a prezzo di promesse irrealizzabili, e una fase che stenta a delinearsi e della quale siamo, dobbiamo essere, attori, ben prima che spettatori: ce ne parlano, su «alfabeta2», da prospettive diverse, Alberto Burgio quando descrive La nuova guerra civile europea e GB Zorzoli, disegnando i tratti di una Green Society.
Quali sono le differenze tra il «comune» e i «beni comuni», come leggere – in questo contesto – le lotte dei lavoratori dello spettacolo, quale trasformazione posso determinare le sperimentazioni e la rivolta culturale dei beni comuni? Sono queste alcune delle domande a cui cerca di rispondere il doppio nodo (Not) Occupy – Cultura come bene comune che apre il nuovo numero di «alfabeta2» (testi, tra gli altri, di M. Hardt, Anna Curcio, David Lloyd, Gigi Roggero e Teatro Valle Occupato).
E su trasformazioni probabilmente irreversibili riflettono anche Franco Farinelli e Paolo D’Angelo (Retoriche del paesaggio) o Lucia Tozzi, Marco Navarra e Giovanni Laganà (Architetture del comune). Un tempo in fuga, duro ma anche affascinante, come osserva Luisa Muraro in dialogo con Marco Dotti: «Dobbiamo divenire consapevoli del nostro valore. Viviamo in un’epoca regressiva e difficile che, in qualche modo, assomiglia al Seicento. Grandi catastrofi, carestie, guerre, ma anche la possibilità di porre le basi di una nuova modernità scientifica, politica e culturale».
Tra gli altri «nodi» di «alfabeta2» numero 21, un dossier su Alan Turing nel centenario della nascita curato da Michele Emmer e gli Estremi Orienti di Pieranni e Ferret.
L’artista del mese è Daniel Spoerri.