Il vangelo ci dice di amare Dio con tutto noi stessi, con la totalità delle energie di cui disponiamo, nel complesso delle facoltà che ci costituiscono. Una teologia dell’io come quella proposta in questo volume si spiega sulla base di questo approccio globale all’essere umano. Interiorità, eros, desiderio, emozioni, piacere e dolore sono solo alcune delle voci interpellate per dispiegarla. Come in uno stereogramma, il quadro che ne emerge offre poco per volta una straordinaria profondità prospettica: lo spirituale non è più qualcosa da aggiungere all’essere umano dall’esterno, come ci ha abituato a pensare il linguaggio di una certa teologia che per troppo tempo ha opposto anima a corpo, materiale a immateriale, natura a sovranatura. Spirituale è la dinamica che permette all’essere umano di aprirsi oltre se stesso. Forse è giunta l’ora che la teologia si riappropri dell’io, per un approccio più integrale della stessa spiritualità alla persona umana.
Il vangelo ci dice di amare Dio con tutto noi stessi, con la totalità delle energie di cui disponiamo, nel complesso delle facoltà che ci costituiscono. Una teologia dell’io come quella proposta in questo volume si spiega sulla base di questo approccio globale all’essere umano. Interiorità, eros, desiderio, emozioni, piacere e dolore sono solo alcune delle voci interpellate per dispiegarla. Come in uno stereogramma, il quadro che ne emerge offre poco per volta una straordinaria profondità prospettica: lo spirituale non è più qualcosa da aggiungere all’essere umano dall’esterno, come ci ha abituato a pensare il linguaggio di una certa teologia che per troppo tempo ha opposto anima a corpo, materiale a immateriale, natura a sovranatura. Spirituale è la dinamica che permette all’essere umano di aprirsi oltre se stesso. Forse è giunta l’ora che la teologia si riappropri dell’io, per un approccio più integrale della stessa spiritualità alla persona umana.