Author: | Luigi Ciotti, Salvatore Natoli, Corriere della Sera | ISBN: | 9788861264533 |
Publisher: | Corriere della Sera | Publication: | July 25, 2013 |
Imprint: | Corriere della Sera | Language: | Italian |
Author: | Luigi Ciotti, Salvatore Natoli, Corriere della Sera |
ISBN: | 9788861264533 |
Publisher: | Corriere della Sera |
Publication: | July 25, 2013 |
Imprint: | Corriere della Sera |
Language: | Italian |
La parola «giustizia» ricorre sia nella quarta sia nell’ottava Beatitudine. Alla prima delle due, che si rivolge a «quelli che hanno fame e sete della giustizia», è dedicato questo libro. Su di essa riflettono e si confrontano Luigi Ciotti, da sempre impegnato nella lotta contro tutte le ingiustizie e per la difesa della legalità, e Salvatore Natoli, un filosofo laico sensibile ai temi religiosi e all’universalità del messaggio cristiano. Nei due saggi che compongono il volume gli autori sottolineano il valore non solo teologico e religioso, ma anche etico, civile e politico della giustizia annunciata e promessa nel Discorso della montagna. Dimostrano come nella società secolarizzata contemporanea – attraversata da una fenomenologia dell’ingiustizia che assume di volta in volta nomi e forme diverse (disuguaglianze sociali, povertà, schiavitù, violenza e guerra) – la parola evangelica conservi la sua concretezza umana e, anzi, la sua attualità e radicalità rivoluzionaria. Ci ricordano come il Vangelo esprima un’universale aspirazione degli uomini e li motivi a un’azione comune per la costruzione di un mondo più giusto.
La parola «giustizia» ricorre sia nella quarta sia nell’ottava Beatitudine. Alla prima delle due, che si rivolge a «quelli che hanno fame e sete della giustizia», è dedicato questo libro. Su di essa riflettono e si confrontano Luigi Ciotti, da sempre impegnato nella lotta contro tutte le ingiustizie e per la difesa della legalità, e Salvatore Natoli, un filosofo laico sensibile ai temi religiosi e all’universalità del messaggio cristiano. Nei due saggi che compongono il volume gli autori sottolineano il valore non solo teologico e religioso, ma anche etico, civile e politico della giustizia annunciata e promessa nel Discorso della montagna. Dimostrano come nella società secolarizzata contemporanea – attraversata da una fenomenologia dell’ingiustizia che assume di volta in volta nomi e forme diverse (disuguaglianze sociali, povertà, schiavitù, violenza e guerra) – la parola evangelica conservi la sua concretezza umana e, anzi, la sua attualità e radicalità rivoluzionaria. Ci ricordano come il Vangelo esprima un’universale aspirazione degli uomini e li motivi a un’azione comune per la costruzione di un mondo più giusto.