Author: | Elga Frigo | ISBN: | 9786050381818 |
Publisher: | Elga Frigo | Publication: | May 22, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Elga Frigo |
ISBN: | 9786050381818 |
Publisher: | Elga Frigo |
Publication: | May 22, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il mio primo ricordo è il vento. Non delle raffiche violente e improvvise, ma una brezza dolce e gentile, che sapeva di erba appena tagliata e muschio.
La vita mi salutò per la prima volta così, con un soffio delicato che mi baciò la fronte, accarezzò guance e capelli, mi sfiorò le mani e percorse le mie tenere braccia nude di bambina fino a solleticarmi il collo, dando consistenza al primo abbraccio. Inspirai a fondo e fu così che accolsi quel vento anche dentro di me, il mio primo vero respiro. Nacque così una nuova creatura, fatta di tantissime cose, ma soprattutto di vento.
Dopo avermi ispirato la sua poesia, il maestro m’invitò a compiere il primo passo da sola; soffiò con maggior forza sulle guance, suggerendo ai miei innocenti occhi di schiudersi e conoscere così le altre dimensioni dell’armonia.
Il mio primo colore fu il blu cattivo degli occhi di Adri.
Blu ceruleo, come il cielo terso d’estate che ci sovrastava.
Mi aspettavo un’altra carezza e invece fu uno schiaffo; un’esibizione violenta della potenza della natura che trapassava il petto e arrivava direttamente al cuore, togliendo per qualche secondo il fiato, facendo tremare ossa e muscoli, fino a mettermi in ginocchio e a ricordarmi quanto lei fosse infinitamente più forte di me. Bellissimi e spaventosi quegli occhi, nel colore e nella forma. Esagerati, sfrontati, sfacciati e oltraggiosi.
Ecco chi sono io. La figlia di un imprinting con il vento e con quel blu maledetto.
Per saperne di più, cercami su Facebook.
Il mio primo ricordo è il vento. Non delle raffiche violente e improvvise, ma una brezza dolce e gentile, che sapeva di erba appena tagliata e muschio.
La vita mi salutò per la prima volta così, con un soffio delicato che mi baciò la fronte, accarezzò guance e capelli, mi sfiorò le mani e percorse le mie tenere braccia nude di bambina fino a solleticarmi il collo, dando consistenza al primo abbraccio. Inspirai a fondo e fu così che accolsi quel vento anche dentro di me, il mio primo vero respiro. Nacque così una nuova creatura, fatta di tantissime cose, ma soprattutto di vento.
Dopo avermi ispirato la sua poesia, il maestro m’invitò a compiere il primo passo da sola; soffiò con maggior forza sulle guance, suggerendo ai miei innocenti occhi di schiudersi e conoscere così le altre dimensioni dell’armonia.
Il mio primo colore fu il blu cattivo degli occhi di Adri.
Blu ceruleo, come il cielo terso d’estate che ci sovrastava.
Mi aspettavo un’altra carezza e invece fu uno schiaffo; un’esibizione violenta della potenza della natura che trapassava il petto e arrivava direttamente al cuore, togliendo per qualche secondo il fiato, facendo tremare ossa e muscoli, fino a mettermi in ginocchio e a ricordarmi quanto lei fosse infinitamente più forte di me. Bellissimi e spaventosi quegli occhi, nel colore e nella forma. Esagerati, sfrontati, sfacciati e oltraggiosi.
Ecco chi sono io. La figlia di un imprinting con il vento e con quel blu maledetto.
Per saperne di più, cercami su Facebook.