Author: | Joseph Conrad | ISBN: | 9788861924840 |
Publisher: | Elliot | Publication: | July 3, 2013 |
Imprint: | Elliot | Language: | Italian |
Author: | Joseph Conrad |
ISBN: | 9788861924840 |
Publisher: | Elliot |
Publication: | July 3, 2013 |
Imprint: | Elliot |
Language: | Italian |
Fra il 1904 e il 1906 Joseph Conrad scrisse quindici brani che spaziavano dal racconto al saggio e che apparvero su varie riviste prima di essere raccolti nel volume The Mirror of the Sea. Due di quei “bozzetti marinareschi” vengono ora riproposti in una nuova traduzione: Cattività fu composto nel 1905 e pubblicato per la prima volta su «Blackwood’s Magazine», mentre Iniziazione fu edito nel 1906 sulla stessa rivista. Il primo è una mirabile e poetica riflessione sull’inattività delle barche, colte dallo scrittore mentre oscillano sull’acqua, ancorate ai moli del porto e sorvegliate da marinai “rinnegati” che “si aggirano furtivi tra le banchine con una segreta aria di compiacimento nel vedere lo spirito spezzato delle nobili prigioniere”. Il secondo testo è un omaggio all’infinita varie tà di forme e linee che solcano i mari, un inno d’amore all’arte della costruzione nava le, alla personalità e alle qualità irripetibili delle navi. Due splendidi scritti dedicati a chi, come Conrad, sente di essere marinaio nel cuore e nella mente, ma, soprattutto, un tributo “al mare eterno, alle navi che non ci so - no più e agli uomini semplici che hanno fatto il loro tempo”.
Fra il 1904 e il 1906 Joseph Conrad scrisse quindici brani che spaziavano dal racconto al saggio e che apparvero su varie riviste prima di essere raccolti nel volume The Mirror of the Sea. Due di quei “bozzetti marinareschi” vengono ora riproposti in una nuova traduzione: Cattività fu composto nel 1905 e pubblicato per la prima volta su «Blackwood’s Magazine», mentre Iniziazione fu edito nel 1906 sulla stessa rivista. Il primo è una mirabile e poetica riflessione sull’inattività delle barche, colte dallo scrittore mentre oscillano sull’acqua, ancorate ai moli del porto e sorvegliate da marinai “rinnegati” che “si aggirano furtivi tra le banchine con una segreta aria di compiacimento nel vedere lo spirito spezzato delle nobili prigioniere”. Il secondo testo è un omaggio all’infinita varie tà di forme e linee che solcano i mari, un inno d’amore all’arte della costruzione nava le, alla personalità e alle qualità irripetibili delle navi. Due splendidi scritti dedicati a chi, come Conrad, sente di essere marinaio nel cuore e nella mente, ma, soprattutto, un tributo “al mare eterno, alle navi che non ci so - no più e agli uomini semplici che hanno fatto il loro tempo”.