Author: | Miss Black | ISBN: | 9788834143704 |
Publisher: | Miss Black | Publication: | June 24, 2019 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Miss Black |
ISBN: | 9788834143704 |
Publisher: | Miss Black |
Publication: | June 24, 2019 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Jena Berry è cresciuta il geniale truffatore Alexander Nabokov, che l’ha adottata quando sua madre l’ha abbandonata in fasce in casa sua. Ha avuto un’infanzia insolita ed è diventata una persona insolita: autonoma, sarcastica, fragile e bellissima. Poi Alexander è morto e il mondo di Jena è andato in frantumi.
Quando finisce nei guai, si sta ancora riprendendo da quel lutto improvviso. Si trova a fuggire da un commando omicida insieme a un killer a pagamento che gli è stato descritto come “il replicante di Blade Runner, puoi solo sperare che muoia di vecchiaia”. Sembra che sia solo finita al posto sbagliato al momento sbagliato, ma lei e il killer capiscono presto che la faccenda è molto più spinosa e affonda in un passato di cui Jena non sa nulla: il passato del suo padre adottivo. Braccati da un avversario sconosciuto, i due sono costretti a interagire ben più di quanto vorrebbero. Anche “Roy Batty”, così lo soprannomina Jena, ha delle ferite di vecchia data e neanche lui è immune agli agguati di un passato che preferirebbe dimenticare...
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CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Dentro era buio, ma non abbastanza buio perché non riuscisse a vedere il buco della canna di una pistola a pochi centimetri dal suo naso. Il killer indossava un passamontagna nero che lasciava scoperti solo due occhi verdastri e indifferenti.
Erano le mani e gli avambracci a essere indicativi. Le dita erano lunghe e dalle unghie ben curate e dal dorso della mano partivano vene in rilievo come corde, che si arrampicavano su per le braccia, sotto alla peluria scura ma non eccessivamente folta. Quelle mani e quelle braccia, pensò Jena, davano l’idea di essere piuttosto forti e per niente soggette a tremiti.
La porta si richiuse dietro di lei.
«Mi dispiace dirle che è necessario che si tolga tutti i vestiti».
«Sarei curiosa di sapere se sarebbe necessario anche se pesassi duecento chili» ribatté Jena.
«In quel caso non l’avrei mai lasciata entrare, signorina. Nelle pieghe del grasso si può nascondere di tutto, e non mi pagano abbastanza per quel genere di perquisizione».
Jena sbuffò e si liberò con malagrazia di tutti i vestiti. Poi si appoggiò le mani sui fianchi e rivolse al killer un sorriso indisponente.
«Si volti».
Jena eseguì, alzando gli occhi al cielo. «Se per caso ha in mente di indagare oltre sulle possibili armi che potrei avere addosso le comunico che la vita di Bronze non mi sta a cuore fino a questo punto. O, per meglio dire, i suoi soldi».
La pistola calò lentamente. «Si accomodi, prego».
Jena Berry è cresciuta il geniale truffatore Alexander Nabokov, che l’ha adottata quando sua madre l’ha abbandonata in fasce in casa sua. Ha avuto un’infanzia insolita ed è diventata una persona insolita: autonoma, sarcastica, fragile e bellissima. Poi Alexander è morto e il mondo di Jena è andato in frantumi.
Quando finisce nei guai, si sta ancora riprendendo da quel lutto improvviso. Si trova a fuggire da un commando omicida insieme a un killer a pagamento che gli è stato descritto come “il replicante di Blade Runner, puoi solo sperare che muoia di vecchiaia”. Sembra che sia solo finita al posto sbagliato al momento sbagliato, ma lei e il killer capiscono presto che la faccenda è molto più spinosa e affonda in un passato di cui Jena non sa nulla: il passato del suo padre adottivo. Braccati da un avversario sconosciuto, i due sono costretti a interagire ben più di quanto vorrebbero. Anche “Roy Batty”, così lo soprannomina Jena, ha delle ferite di vecchia data e neanche lui è immune agli agguati di un passato che preferirebbe dimenticare...
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CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Dentro era buio, ma non abbastanza buio perché non riuscisse a vedere il buco della canna di una pistola a pochi centimetri dal suo naso. Il killer indossava un passamontagna nero che lasciava scoperti solo due occhi verdastri e indifferenti.
Erano le mani e gli avambracci a essere indicativi. Le dita erano lunghe e dalle unghie ben curate e dal dorso della mano partivano vene in rilievo come corde, che si arrampicavano su per le braccia, sotto alla peluria scura ma non eccessivamente folta. Quelle mani e quelle braccia, pensò Jena, davano l’idea di essere piuttosto forti e per niente soggette a tremiti.
La porta si richiuse dietro di lei.
«Mi dispiace dirle che è necessario che si tolga tutti i vestiti».
«Sarei curiosa di sapere se sarebbe necessario anche se pesassi duecento chili» ribatté Jena.
«In quel caso non l’avrei mai lasciata entrare, signorina. Nelle pieghe del grasso si può nascondere di tutto, e non mi pagano abbastanza per quel genere di perquisizione».
Jena sbuffò e si liberò con malagrazia di tutti i vestiti. Poi si appoggiò le mani sui fianchi e rivolse al killer un sorriso indisponente.
«Si volti».
Jena eseguì, alzando gli occhi al cielo. «Se per caso ha in mente di indagare oltre sulle possibili armi che potrei avere addosso le comunico che la vita di Bronze non mi sta a cuore fino a questo punto. O, per meglio dire, i suoi soldi».
La pistola calò lentamente. «Si accomodi, prego».