Author: | Grazia Deledda | ISBN: | 9788897285182 |
Publisher: | NOR | Publication: | November 20, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Grazia Deledda |
ISBN: | 9788897285182 |
Publisher: | NOR |
Publication: | November 20, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il romanzo, pubblicato nel 1902, presenta tratti di straordinaria modernità per il lettore del terzo millennio. Nel 1920 fu pubblicata una seconda edizione col titolo "Naufraghi in porto".
Il divorzio non è l’unico “oggetto” del romanzo; la “roba” è un altro, e articola una “morale del possesso”, parallela ma non del tutto estranea a quella del matrimonio. La protagonista, Giovanna, accetta di divorziare alla luce dell’argomentazione materna che è basata sull’acquisizione di beni materiali. Anche a Costantino viene presentata una logica di rassegnazione per la perdita di Giovanna cui non è estraneo il calcolo della proprietà.
Il tema della “roba” si intreccia a quello dell’amministrazione della giustizia in una fiera denuncia del sopruso sociale perpetrato contro gli oppressi, perdenti in partenza, perché poveri.
La voce narrante non prende posizione rispetto al narrato, non parteggia per alcun personaggio a scapito di altri. La rappresentazione narrativa rimane quindi aperta, irrisolta.
Il romanzo, pubblicato nel 1902, presenta tratti di straordinaria modernità per il lettore del terzo millennio. Nel 1920 fu pubblicata una seconda edizione col titolo "Naufraghi in porto".
Il divorzio non è l’unico “oggetto” del romanzo; la “roba” è un altro, e articola una “morale del possesso”, parallela ma non del tutto estranea a quella del matrimonio. La protagonista, Giovanna, accetta di divorziare alla luce dell’argomentazione materna che è basata sull’acquisizione di beni materiali. Anche a Costantino viene presentata una logica di rassegnazione per la perdita di Giovanna cui non è estraneo il calcolo della proprietà.
Il tema della “roba” si intreccia a quello dell’amministrazione della giustizia in una fiera denuncia del sopruso sociale perpetrato contro gli oppressi, perdenti in partenza, perché poveri.
La voce narrante non prende posizione rispetto al narrato, non parteggia per alcun personaggio a scapito di altri. La rappresentazione narrativa rimane quindi aperta, irrisolta.