Author: | J.D. Vance | ISBN: | 9788811147268 |
Publisher: | Garzanti | Publication: | April 6, 2017 |
Imprint: | Garzanti | Language: | Italian |
Author: | J.D. Vance |
ISBN: | 9788811147268 |
Publisher: | Garzanti |
Publication: | April 6, 2017 |
Imprint: | Garzanti |
Language: | Italian |
«Il caso editoriale che ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica i “bianchi poveri” degli Stati Uniti, possibile bacino elettorale per Trump.»
la Lettura – Corriere della Sera
«Quest’anno non leggerete un libro più importante sull’America.»
The Economist
«La descrizione che Vance fa del mondo in cui è cresciuto è una lettura fondamentale in questo periodo storico.»
The New York Times
«Ci apre uno squarcio sul dolore e la rabbia del popolo che ha votato Trump.»
Los Angeles Times
Il libro che ha rivelato al mondo l'anima profonda dell'America
I nonni di J.D. sono sporchi, poveri e innamorati quando emigrano giovanissimi dalle regioni dei monti Appalachi verso l’Ohio nella speranza di una vita migliore. Ma quel sogno di benessere e riscatto è solo sfiorato, perché prima di diventare uomo il loro nipote lotterà a lungo con la miseria e la violenza domestica: una madre tossicodipendente, patrigni nullafacenti che si susseguono uno dopo l’altro, vicini di casa alcolisti capaci solamente di sopravvivere con i sussidi e lamentarsi del governo, in una regione in cui i tassi di disoccupazione sono sempre più alti e l’abbandono scolastico è alle stelle. Eppure quella che J.D. Vance racconta senza indulgenza ma con un amorevole orgoglio di appartenenza non è l’eccezione ma è la storia, in filigrana, di un Paese intero, di quel proletariato bianco degli Stati Uniti che nelle recenti elezioni presidenziali ha espresso la sua frustrazione portando alla vittoria Donald Trump.
Elegia americana celebra un’America silenziosa e dà voce a quella classe operaia dei bianchi degli Stati Uniti più profondi che un tempo riempiva le chiese, coltivava le terre e faceva funzionare le industrie. Quel mondo non c’è più, al suo posto solo ruggine e rabbia. E J.D. Vance diventa così il cantore, brutale e appassionato, dell’implosione di un modello, di un’idea. Di un sogno che è stato a lungo anche il nostro.
«Il caso editoriale che ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica i “bianchi poveri” degli Stati Uniti, possibile bacino elettorale per Trump.»
la Lettura – Corriere della Sera
«Quest’anno non leggerete un libro più importante sull’America.»
The Economist
«La descrizione che Vance fa del mondo in cui è cresciuto è una lettura fondamentale in questo periodo storico.»
The New York Times
«Ci apre uno squarcio sul dolore e la rabbia del popolo che ha votato Trump.»
Los Angeles Times
Il libro che ha rivelato al mondo l'anima profonda dell'America
I nonni di J.D. sono sporchi, poveri e innamorati quando emigrano giovanissimi dalle regioni dei monti Appalachi verso l’Ohio nella speranza di una vita migliore. Ma quel sogno di benessere e riscatto è solo sfiorato, perché prima di diventare uomo il loro nipote lotterà a lungo con la miseria e la violenza domestica: una madre tossicodipendente, patrigni nullafacenti che si susseguono uno dopo l’altro, vicini di casa alcolisti capaci solamente di sopravvivere con i sussidi e lamentarsi del governo, in una regione in cui i tassi di disoccupazione sono sempre più alti e l’abbandono scolastico è alle stelle. Eppure quella che J.D. Vance racconta senza indulgenza ma con un amorevole orgoglio di appartenenza non è l’eccezione ma è la storia, in filigrana, di un Paese intero, di quel proletariato bianco degli Stati Uniti che nelle recenti elezioni presidenziali ha espresso la sua frustrazione portando alla vittoria Donald Trump.
Elegia americana celebra un’America silenziosa e dà voce a quella classe operaia dei bianchi degli Stati Uniti più profondi che un tempo riempiva le chiese, coltivava le terre e faceva funzionare le industrie. Quel mondo non c’è più, al suo posto solo ruggine e rabbia. E J.D. Vance diventa così il cantore, brutale e appassionato, dell’implosione di un modello, di un’idea. Di un sogno che è stato a lungo anche il nostro.