Author: | Massimo Russo, Vittorio Zambardino | ISBN: | 9788838788789 |
Publisher: | Apogeo Education | Publication: | December 1, 2009 |
Imprint: | Apogeo Education | Language: | Italian |
Author: | Massimo Russo, Vittorio Zambardino |
ISBN: | 9788838788789 |
Publisher: | Apogeo Education |
Publication: | December 1, 2009 |
Imprint: | Apogeo Education |
Language: | Italian |
Il mondo dei media e quello del Web rischiano seriamente, ognuno per proprio conto, di andare a rotoli, e con loro quel poco di libertà che racchiudono. Massimo Russo e Vittorio Zambardino, giornalisti che da oltre quindici anni "si sporcano le mani" con Internet, raccolgono la sfida e in dieci eretiche tesi raccontano gli scenari che si stanno profilando e che ci aspettano negli anni a venire. Crediamo che una cultura e un modo di raccontare il mondo siano al tramonto, ma che il giornalismo vada salvato dalla crisi dei giornali, perché la realtà esiste ancora e va raccontata. Crediamo che, se continua a vivere la Rete come un’anomalia da ridurre al "mondo reale", la politica ne ucciderà la libertà di espressione. Crediamo che nel digitale ci siano i nuovi padroni dell’economia della conoscenza, non più buoni e più liberi dei padroni di prima: e crediamo che il popolo della Rete debba averne coscienza critica. Crediamo che il populismo non si fermerà davanti a Internet. E crediamo che la salvezza possa esserci solo facendo incontrare le parallele, tradendo tutti il proprio orto di appartenenza. Scrivendo insieme il racconto digitale del mondo. La conversazione continua su www.ereticidigitali.it
Il mondo dei media e quello del Web rischiano seriamente, ognuno per proprio conto, di andare a rotoli, e con loro quel poco di libertà che racchiudono. Massimo Russo e Vittorio Zambardino, giornalisti che da oltre quindici anni "si sporcano le mani" con Internet, raccolgono la sfida e in dieci eretiche tesi raccontano gli scenari che si stanno profilando e che ci aspettano negli anni a venire. Crediamo che una cultura e un modo di raccontare il mondo siano al tramonto, ma che il giornalismo vada salvato dalla crisi dei giornali, perché la realtà esiste ancora e va raccontata. Crediamo che, se continua a vivere la Rete come un’anomalia da ridurre al "mondo reale", la politica ne ucciderà la libertà di espressione. Crediamo che nel digitale ci siano i nuovi padroni dell’economia della conoscenza, non più buoni e più liberi dei padroni di prima: e crediamo che il popolo della Rete debba averne coscienza critica. Crediamo che il populismo non si fermerà davanti a Internet. E crediamo che la salvezza possa esserci solo facendo incontrare le parallele, tradendo tutti il proprio orto di appartenenza. Scrivendo insieme il racconto digitale del mondo. La conversazione continua su www.ereticidigitali.it