IL NUOVO SUCCESSO DI UN'AUTRICE CHE HA DIVERTITO I LETTORI DI TUTTO IL MONDO «Un romanzo che riprende le storie del Ciclo artuniano con un talento comico che non si vedeva da tempo» New Statement Cosa succede se, giunta a tarda sera alla corte di Re Artù per chiedere aiuto, una damigella in difficoltà, Lady Elaine du Mont, si deve accontentare dell’unico cavaliere ancora disponibile? E se questo cavaliere, oltre a essere un po’ in là con gli anni, con i capelli grigi e le ginocchia scricchiolanti, non è nemmeno uno dei famosi cavalieri della Tavola Rotonda, ma solo uno di quelli relegati alla tavola zoppa, la tavola mai raccontata da poeti e cantastorie, quella rettangolare, posta nell’angolo più buio della Sala Grande di Camelot? Be’, ci si accontenta, appunto, tanto non c’è alternativa, e Sir Humphrey, dal canto suo, è ben felice di rimettersi in sella. Nel frattempo un’altra damigella, Martha di Puddock, è in fuga: scappa dal matrimonio che le è stato imposto con l’odioso principe Edwin di Tuft. L’incontro con la Sostituta della Signora del lago (quella vera, manco a dirlo, se n’è andata da qualche parte con Merlino) la obbliga a impegnarsi però in un’altra impresa: ritrovare il fratello a lungo creduto morto. Tra unicorni, spade magiche, elefanti, un insolito gigante nano e un fantomatico Cavaliere Nero, le due storie si intrecciano creando equivoci e situazioni esilaranti, nel segno della migliore tradizione inglese, in un romanzo che ripropone in modo originale il grande ciclo di leggende legate a Re Artù e alla Tavola Rotonda
IL NUOVO SUCCESSO DI UN'AUTRICE CHE HA DIVERTITO I LETTORI DI TUTTO IL MONDO «Un romanzo che riprende le storie del Ciclo artuniano con un talento comico che non si vedeva da tempo» New Statement Cosa succede se, giunta a tarda sera alla corte di Re Artù per chiedere aiuto, una damigella in difficoltà, Lady Elaine du Mont, si deve accontentare dell’unico cavaliere ancora disponibile? E se questo cavaliere, oltre a essere un po’ in là con gli anni, con i capelli grigi e le ginocchia scricchiolanti, non è nemmeno uno dei famosi cavalieri della Tavola Rotonda, ma solo uno di quelli relegati alla tavola zoppa, la tavola mai raccontata da poeti e cantastorie, quella rettangolare, posta nell’angolo più buio della Sala Grande di Camelot? Be’, ci si accontenta, appunto, tanto non c’è alternativa, e Sir Humphrey, dal canto suo, è ben felice di rimettersi in sella. Nel frattempo un’altra damigella, Martha di Puddock, è in fuga: scappa dal matrimonio che le è stato imposto con l’odioso principe Edwin di Tuft. L’incontro con la Sostituta della Signora del lago (quella vera, manco a dirlo, se n’è andata da qualche parte con Merlino) la obbliga a impegnarsi però in un’altra impresa: ritrovare il fratello a lungo creduto morto. Tra unicorni, spade magiche, elefanti, un insolito gigante nano e un fantomatico Cavaliere Nero, le due storie si intrecciano creando equivoci e situazioni esilaranti, nel segno della migliore tradizione inglese, in un romanzo che ripropone in modo originale il grande ciclo di leggende legate a Re Artù e alla Tavola Rotonda