Author: | Daniele Azzolini | ISBN: | 9788897057543 |
Publisher: | Absolutely Free | Publication: | April 11, 2012 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Daniele Azzolini |
ISBN: | 9788897057543 |
Publisher: | Absolutely Free |
Publication: | April 11, 2012 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Lo sport che si intreccia con la tragedia del Titanic
«La tragedia del Titanic causò la morte di 2200 persone, tutte quelle che erano a bordo. Poi, settecento di esse tornarono fra di noi, in vita, testimoni della grande tragedia e ognuna portatrice di un messaggio». Era la notte fra il 14 e il 15 aprile del 1912, cento anni fa. Fra i superstiti, alcuni dei giocatori di tennis più forti di quegli anni. Un vincitore di Wimbledon, uno che avrebbe vinto Us Championships, Davis e Olimpiadi, presidenti di circoli tennistici di primo piano, il campione del mondo di squash. È all’interno questa piccola comunità che prendono vita due delle storie più belle e incredibili della vicenda Titanic, quella di Karl Behr, nel 1907 vincitore a Wimbledon in doppio, che salì a bordo del Titanic per inseguire il suo amore, e la chiese in sposa inginocchiandosi sul pagliolo della prima lancia di salvataggio che prese il largo in attesa dell’arrivo del Carpathia, e quella di Richard Norris Williams, ventenne, che vide morire il padre travolto dalla caduta di un fumaiolo della grande nave, e si ritrovò per sei ore in acqua. Volevano amputargli le gambe, lui rifiutò e di lì a pochi mesi giocava la prima finale dei Championships, gli attuali Us Open.
“I ragazzi di prima classe” raccoglie queste storie vere e le rielabora in uno dei primi romanzi storici in chiave sportiva. «Siamo uomini fortunati», dicevano Karl e Richard di se stessi. La tragedia più incredibile che l’uomo potesse immaginare, affidò a due tennisti il messaggio più difficile: raccontare il ritorno alla vita.
Lo sport che si intreccia con la tragedia del Titanic
«La tragedia del Titanic causò la morte di 2200 persone, tutte quelle che erano a bordo. Poi, settecento di esse tornarono fra di noi, in vita, testimoni della grande tragedia e ognuna portatrice di un messaggio». Era la notte fra il 14 e il 15 aprile del 1912, cento anni fa. Fra i superstiti, alcuni dei giocatori di tennis più forti di quegli anni. Un vincitore di Wimbledon, uno che avrebbe vinto Us Championships, Davis e Olimpiadi, presidenti di circoli tennistici di primo piano, il campione del mondo di squash. È all’interno questa piccola comunità che prendono vita due delle storie più belle e incredibili della vicenda Titanic, quella di Karl Behr, nel 1907 vincitore a Wimbledon in doppio, che salì a bordo del Titanic per inseguire il suo amore, e la chiese in sposa inginocchiandosi sul pagliolo della prima lancia di salvataggio che prese il largo in attesa dell’arrivo del Carpathia, e quella di Richard Norris Williams, ventenne, che vide morire il padre travolto dalla caduta di un fumaiolo della grande nave, e si ritrovò per sei ore in acqua. Volevano amputargli le gambe, lui rifiutò e di lì a pochi mesi giocava la prima finale dei Championships, gli attuali Us Open.
“I ragazzi di prima classe” raccoglie queste storie vere e le rielabora in uno dei primi romanzi storici in chiave sportiva. «Siamo uomini fortunati», dicevano Karl e Richard di se stessi. La tragedia più incredibile che l’uomo potesse immaginare, affidò a due tennisti il messaggio più difficile: raccontare il ritorno alla vita.