Il curioso caso del signor G
Mystery & Suspense, Legal, Fiction & Literature, Psychological, Religious
| Author: | Marco Gottardi | ISBN: | 9788869342158 |
| Publisher: | Bibliotheka Edizioni | Publication: | February 6, 2017 |
| Imprint: | Bibliotheka Edizioni | Language: | Italian |
| Author: | Marco Gottardi |
| ISBN: | 9788869342158 |
| Publisher: | Bibliotheka Edizioni |
| Publication: | February 6, 2017 |
| Imprint: | Bibliotheka Edizioni |
| Language: | Italian |
Sarcastico ma profondo, anticonformista, audace e pericoloso: Il curioso caso del signor G è un romanzo che richiede coraggio. Opera neoesistenzialista dallo stile ricco, è percorsa dal lucido intento di sacrificare al tempio dell'intelligenza i frutti di un'aspra critica alla società contemporanea: un dissacrante romanzo di formazione alla maniera del Candido di Voltaire, memoria sulla quale si innestano echi del Palomar calviniano e una beffarda ironia che rimanda all'umorismo ebraico di Woody Allen. Le descrizioni di una humanitas senza volto, identificata negli "automi" che incarnano demagogia e populismo (perciò pirandellianamente in contrasto con la vita, come la persuasione con la retorica in Michelstaedter), sono condotte da un autore capace di miscelare riflessioni filosofiche e spunti teologici, fonti scritturali e fatti di ordinaria quotidianità, per offrire il quadro spietato, ma veritiero, di un mondo senza coordinate. Scritto benissimo, splendidamente condotto sul piano narrativo e linguistico, è il canto isolato di un pessimista cosmico che, sardonicamente e amaramente, ride di cosa pensiamo, di cosa facciamo e di quello che siamo (tutti) diventati.
Sarcastico ma profondo, anticonformista, audace e pericoloso: Il curioso caso del signor G è un romanzo che richiede coraggio. Opera neoesistenzialista dallo stile ricco, è percorsa dal lucido intento di sacrificare al tempio dell'intelligenza i frutti di un'aspra critica alla società contemporanea: un dissacrante romanzo di formazione alla maniera del Candido di Voltaire, memoria sulla quale si innestano echi del Palomar calviniano e una beffarda ironia che rimanda all'umorismo ebraico di Woody Allen. Le descrizioni di una humanitas senza volto, identificata negli "automi" che incarnano demagogia e populismo (perciò pirandellianamente in contrasto con la vita, come la persuasione con la retorica in Michelstaedter), sono condotte da un autore capace di miscelare riflessioni filosofiche e spunti teologici, fonti scritturali e fatti di ordinaria quotidianità, per offrire il quadro spietato, ma veritiero, di un mondo senza coordinate. Scritto benissimo, splendidamente condotto sul piano narrativo e linguistico, è il canto isolato di un pessimista cosmico che, sardonicamente e amaramente, ride di cosa pensiamo, di cosa facciamo e di quello che siamo (tutti) diventati.
