Author: | Vania Lucia Gaito | ISBN: | 9788864432557 |
Publisher: | L'Asino d'oro | Publication: | June 20, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Vania Lucia Gaito |
ISBN: | 9788864432557 |
Publisher: | L'Asino d'oro |
Publication: | June 20, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
L’ideale cristiano di fratellanza e amore è davvero al centro dell’opera evangelica della Chiesa cattolica? Oppure è il potere il vero fulcro anche di quelle che vengono definite missioni caritatevoli?
In questo volume l’autrice ripercorre la storia della Chiesa in Rwanda, dalla prima missione a oggi, mostrando l’operato dei missionari e della Chiesa che, teorizzando presunte differenze razziali, schierandosi prima con una fazione e poi con l’altra a seconda dei propri interessi economici e fomentando l’odio, furono i responsabili morali (quando non addirittura materiali) del genocidio ruandese. La ricostruzione evidenzia il ruolo giocato dalla Chiesa e dalle politiche colonialiste nello sterminio di quasi un milione di persone durante quei tragici cento giorni, che la comunità internazionale tentò di far passare come guerra tribale. I preti genocidari, ricercati dal Tribunale penale internazionale, trovarono asilo in Europa e in Italia, protetti dalla Chiesa e inviati in parrocchie dell’entroterra toscano. Tuttora, i missionari negano o sminuiscono quanto avvenuto in Rwanda nel 1994 e né il papa né il Vaticano hanno mai chiesto scusa.
L’ideale cristiano di fratellanza e amore è davvero al centro dell’opera evangelica della Chiesa cattolica? Oppure è il potere il vero fulcro anche di quelle che vengono definite missioni caritatevoli?
In questo volume l’autrice ripercorre la storia della Chiesa in Rwanda, dalla prima missione a oggi, mostrando l’operato dei missionari e della Chiesa che, teorizzando presunte differenze razziali, schierandosi prima con una fazione e poi con l’altra a seconda dei propri interessi economici e fomentando l’odio, furono i responsabili morali (quando non addirittura materiali) del genocidio ruandese. La ricostruzione evidenzia il ruolo giocato dalla Chiesa e dalle politiche colonialiste nello sterminio di quasi un milione di persone durante quei tragici cento giorni, che la comunità internazionale tentò di far passare come guerra tribale. I preti genocidari, ricercati dal Tribunale penale internazionale, trovarono asilo in Europa e in Italia, protetti dalla Chiesa e inviati in parrocchie dell’entroterra toscano. Tuttora, i missionari negano o sminuiscono quanto avvenuto in Rwanda nel 1994 e né il papa né il Vaticano hanno mai chiesto scusa.