Il gigante sconosciuto

Storie e segreti del Kangchenjunga, il terzo Ottomila

Nonfiction, Travel, Adventure & Literary Travel
Cover of the book Il gigante sconosciuto by Stefano Ardito, Corbaccio
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Author: Stefano Ardito ISBN: 9788867001354
Publisher: Corbaccio Publication: February 4, 2016
Imprint: Corbaccio Language: Italian
Author: Stefano Ardito
ISBN: 9788867001354
Publisher: Corbaccio
Publication: February 4, 2016
Imprint: Corbaccio
Language: Italian
STORIA E SEGRETI DEL KANGCHENJUNGA, IL TERZO OTTOMILA

Situato tra Nepal e Sikkim indiano, il Kangchenjunga è la vetta più orientale dell’Himalaya ed è il terzo Ottomila della Terra. Meno famoso di Everest, K2, Broad Peak, Annapurna, Nanga Parbat, il Kanchenjunga - detto «I cinque tesori della Grande Neve» per le vette principali che lo compongono - non è diventato l’ossessione patriottica di nessuna nazione, ma ha una storia appassionante e affascinate, fatta di esploratori, militari, cartografi coltivatori di tè e, infine, alpinisti, a partire dalla fine dell’Ottocento. La prima alla vetta è del 1955, due anni dopo l’Everest, un anno dopo il K2, a opera di due inglesi che si sono fermati qualche metro sotto la cima, in segno di rispetto verso il sovrano del Sikkim e della popolazione locale che consideravano sacra la montagna. Da allora il Kangchenjunga è diventato teatro delle imprese dei migliori alpinisti di tutto il mondo, anche se il lungo avvicinamento dal versante nepalese e l’esclusiva delle spedizioni indiane sul versante del Sikkim, lo rendono una montagna ancora relativamente sconosciuta e da esplorare. Una rarità nel mondo degli Ottomila nel Ventunesimo secolo.
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STORIA E SEGRETI DEL KANGCHENJUNGA, IL TERZO OTTOMILA

Situato tra Nepal e Sikkim indiano, il Kangchenjunga è la vetta più orientale dell’Himalaya ed è il terzo Ottomila della Terra. Meno famoso di Everest, K2, Broad Peak, Annapurna, Nanga Parbat, il Kanchenjunga - detto «I cinque tesori della Grande Neve» per le vette principali che lo compongono - non è diventato l’ossessione patriottica di nessuna nazione, ma ha una storia appassionante e affascinate, fatta di esploratori, militari, cartografi coltivatori di tè e, infine, alpinisti, a partire dalla fine dell’Ottocento. La prima alla vetta è del 1955, due anni dopo l’Everest, un anno dopo il K2, a opera di due inglesi che si sono fermati qualche metro sotto la cima, in segno di rispetto verso il sovrano del Sikkim e della popolazione locale che consideravano sacra la montagna. Da allora il Kangchenjunga è diventato teatro delle imprese dei migliori alpinisti di tutto il mondo, anche se il lungo avvicinamento dal versante nepalese e l’esclusiva delle spedizioni indiane sul versante del Sikkim, lo rendono una montagna ancora relativamente sconosciuta e da esplorare. Una rarità nel mondo degli Ottomila nel Ventunesimo secolo.

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