Author: | Frithjof Schuon | ISBN: | 9788827227985 |
Publisher: | Edizioni Mediterranee | Publication: | March 12, 2018 |
Imprint: | Edizioni Mediterranee | Language: | Italian |
Author: | Frithjof Schuon |
ISBN: | 9788827227985 |
Publisher: | Edizioni Mediterranee |
Publication: | March 12, 2018 |
Imprint: | Edizioni Mediterranee |
Language: | Italian |
Pierre-Marie Sigaud nella presentazione di questo libro, pubblicato originariamente in francese nella Collezione Delphica da lui diretta, scrive: “In conformità alle sue opere precedenti Frithjof Schuon, che sappiamo essere con René Guénon e Titus Burckhardt il più eminente rappresentante del pensiero tradizionale, espone una dottrina che mira a ricordare all’uomo moderno la sua natura teomorfa e a ristabilire il legame, troppo spesso interrotto, di questi con il Cielo e la Bellezza, che lo circondano dappertutto, nella natura vergine, nelle creature o nell’arte sacra, e le cui manifestazioni sono altrettante teofanie. A questo uomo dotato nella sua sostanza di ciò che potremmo chiamare ‘l’istinto religioso’, si rivolge l’autore, il cui proposito – oltre alla diversità apparente degli argomenti accostati: le prerogative dello stato umano, l’uomo nelle proiezione cosmogonica, il gioco delle maschere, il peccato originale, la Carità, la Verità, il passaggio liberatore ecc. – s’articola come sempre intorno alle tre nozioni fondamentali della Verità, del Bene e del Bello. Tale è, per Frithjof Schuon, la vocazione profonda dell’uomo: ‘conoscere il Vero, volere il Bene, amare il Bello’. L’Autore ci ricorda che, secondo una sentenza islamica: ‘Dio c’invita a partecipare alla Sua natura – al Sommo Bene – attraverso la Virtù, nel contesto della Verità e della Via’”. E l’Autore conclude la sua Prefazione con queste parole: “Anche se i nostri scritti avessero di media solo il risultato della restituzione, per alcuni, di quella barca salvatrice che è la preghiera, dovremmo a Dio di ritenerci profondamente soddisfatti”.
Pierre-Marie Sigaud nella presentazione di questo libro, pubblicato originariamente in francese nella Collezione Delphica da lui diretta, scrive: “In conformità alle sue opere precedenti Frithjof Schuon, che sappiamo essere con René Guénon e Titus Burckhardt il più eminente rappresentante del pensiero tradizionale, espone una dottrina che mira a ricordare all’uomo moderno la sua natura teomorfa e a ristabilire il legame, troppo spesso interrotto, di questi con il Cielo e la Bellezza, che lo circondano dappertutto, nella natura vergine, nelle creature o nell’arte sacra, e le cui manifestazioni sono altrettante teofanie. A questo uomo dotato nella sua sostanza di ciò che potremmo chiamare ‘l’istinto religioso’, si rivolge l’autore, il cui proposito – oltre alla diversità apparente degli argomenti accostati: le prerogative dello stato umano, l’uomo nelle proiezione cosmogonica, il gioco delle maschere, il peccato originale, la Carità, la Verità, il passaggio liberatore ecc. – s’articola come sempre intorno alle tre nozioni fondamentali della Verità, del Bene e del Bello. Tale è, per Frithjof Schuon, la vocazione profonda dell’uomo: ‘conoscere il Vero, volere il Bene, amare il Bello’. L’Autore ci ricorda che, secondo una sentenza islamica: ‘Dio c’invita a partecipare alla Sua natura – al Sommo Bene – attraverso la Virtù, nel contesto della Verità e della Via’”. E l’Autore conclude la sua Prefazione con queste parole: “Anche se i nostri scritti avessero di media solo il risultato della restituzione, per alcuni, di quella barca salvatrice che è la preghiera, dovremmo a Dio di ritenerci profondamente soddisfatti”.