Il mistero delle origini

Esiste un'ipotesi creazionista in alternativa all'evoluzionismo

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Cover of the book Il mistero delle origini by Michael Georgiev, Fabrizio Fratus, Fabrizio Fratus, Il Comunitarista
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Author: Michael Georgiev, Fabrizio Fratus, Fabrizio Fratus ISBN: 9788829574742
Publisher: Il Comunitarista Publication: December 13, 2018
Imprint: Language: Italian
Author: Michael Georgiev, Fabrizio Fratus, Fabrizio Fratus
ISBN: 9788829574742
Publisher: Il Comunitarista
Publication: December 13, 2018
Imprint:
Language: Italian

Lo scontro tra “creazionismo” ed “evoluzionismo” avviene interamente nel campo della storia naturale, non in quello della scienza galileiana. La storia del mondo non può essere dimostrata, al massimo costruita su degli “indizi” che lasciano aperta la strada a diverse interpretazioni. Gli evoluzionisti materialisti pretendono che la spiegazione sia esclusivamente materialistica, altrimenti non sarebbe “scientifica”. Noi crediamo che in tal caso semplicemente non sarebbe materialistica e punto. Gli scienziati membri, simpatizzanti e molti altri che condividono la nostra impostazione, hanno in comune la mente aperta e non aprioristicamente preclusa alle interpretazioni non materialistiche dei fatti della storia naturale. Ma sanno distinguere tra obblighi istituzionali di insegnamento e convinzioni personali. Per quanto riguarda la storia naturale, semplificando possiamo dire che la differenza tra lo scienziato credente e quello ateo è che per il primo la storia del mondo non è dovuta al caso, mentre per il secondo è dovuta al caso. Fin qui il discorso è sul piano, per così dire, filosofico. In questa accezione del termine, il “creazionismo” è una posizione filosofica . In conclusione siamo d’accordo che il “creazionismo” “in tutte le accezioni note del termine non può avere nulla a che vedere con la scienza” nel senso galileiano del termine. Il creazionismo non è scienza ma fede, però fede ammessa e non contraddetta dalla scienza. Per quanto riguarda la “storia naturale”, il discorso è un po’ diverso. In questo campo la scienza galileiana non da risposte migliori delle interpretazioni non materialistiche. I fatti conosciuti sono interpretabili in modi diversi. Ed i scienziati “creazionisti” si distinguono per la loro mente aperta, dato che non precludono – per preconcetto o pregiudizio – lo studio delle interpretazioni non materialistiche. La scelta di campo creazionista o ateo non impedisce di essere buoni scienziati. E non lo impedisce nemmeno l’interpretare la storia del mondo in chiave creazionista oppure atea. Lo impedirebbe solo il non rispetto delle leggi naturali. Per essere buoni scienziati e naturalisti non è necessario essere materialisti o atei o sostenere una particolare visione della storia. Almeno fino a quando gli esami di ammissione alle università non vengano sostituiti con giuramento di fedeltà al materialismo ateo.

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Lo scontro tra “creazionismo” ed “evoluzionismo” avviene interamente nel campo della storia naturale, non in quello della scienza galileiana. La storia del mondo non può essere dimostrata, al massimo costruita su degli “indizi” che lasciano aperta la strada a diverse interpretazioni. Gli evoluzionisti materialisti pretendono che la spiegazione sia esclusivamente materialistica, altrimenti non sarebbe “scientifica”. Noi crediamo che in tal caso semplicemente non sarebbe materialistica e punto. Gli scienziati membri, simpatizzanti e molti altri che condividono la nostra impostazione, hanno in comune la mente aperta e non aprioristicamente preclusa alle interpretazioni non materialistiche dei fatti della storia naturale. Ma sanno distinguere tra obblighi istituzionali di insegnamento e convinzioni personali. Per quanto riguarda la storia naturale, semplificando possiamo dire che la differenza tra lo scienziato credente e quello ateo è che per il primo la storia del mondo non è dovuta al caso, mentre per il secondo è dovuta al caso. Fin qui il discorso è sul piano, per così dire, filosofico. In questa accezione del termine, il “creazionismo” è una posizione filosofica . In conclusione siamo d’accordo che il “creazionismo” “in tutte le accezioni note del termine non può avere nulla a che vedere con la scienza” nel senso galileiano del termine. Il creazionismo non è scienza ma fede, però fede ammessa e non contraddetta dalla scienza. Per quanto riguarda la “storia naturale”, il discorso è un po’ diverso. In questo campo la scienza galileiana non da risposte migliori delle interpretazioni non materialistiche. I fatti conosciuti sono interpretabili in modi diversi. Ed i scienziati “creazionisti” si distinguono per la loro mente aperta, dato che non precludono – per preconcetto o pregiudizio – lo studio delle interpretazioni non materialistiche. La scelta di campo creazionista o ateo non impedisce di essere buoni scienziati. E non lo impedisce nemmeno l’interpretare la storia del mondo in chiave creazionista oppure atea. Lo impedirebbe solo il non rispetto delle leggi naturali. Per essere buoni scienziati e naturalisti non è necessario essere materialisti o atei o sostenere una particolare visione della storia. Almeno fino a quando gli esami di ammissione alle università non vengano sostituiti con giuramento di fedeltà al materialismo ateo.

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