Il ragazzo morto e le comete

Fiction & Literature
Cover of the book Il ragazzo morto e le comete by Goffredo Parise, ADELPHI
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Goffredo Parise ISBN: 9788845974120
Publisher: ADELPHI Publication: March 19, 2014
Imprint: Adelphi Language: Italian
Author: Goffredo Parise
ISBN: 9788845974120
Publisher: ADELPHI
Publication: March 19, 2014
Imprint: Adelphi
Language: Italian

Nel 1950 Goffredo Parise, allora ventenne e del tutto sconosciuto, propone all’editore Neri Pozza un temerario romanzo «lirico e cubista (cioè romantico)», irto di «fratture narrative, di tempo e luogo», sull’amicizia tra due ragazzi. Come se non bastasse, rifiuta qualsiasi intervento: «solo così come è attualmente mi pare e lo sento quale parte di me stesso» proclama sfrontato. L’editore capitola. "Il ragazzo morto e le comete" esce nel 1951 in una tiratura di mille copie. L’insuccesso è totale. Le cose, del resto, non potevano andare diversamente. Scritto da un diciottenne «con il sentimento con cui, a quell’età, si scrivono poesie», e con l’esplosiva urgenza di chi «vede la vita a batticuore», "Il ragazzo morto e le comete" nulla ha da spartire con la letteratura allora dominante. «Siamo di fronte» ha detto anni dopo Montale «a una sostanza poetica che ribolle e rifiuta di assestarsi entro schemi definibili». E anche oggi, rileggendolo, è difficile sottrarsi all’impressione di aprire una scatola a sorpresa da cui prorompono figure sbalorditive, incantevoli e dolenti: Antoine, che con una parrucca bianca e una redingote di raso azzurro vola in pallone; Squerloz, il costruttore di barche che vive in cantina con un barbagianni, una civetta e un topo bianco; Edera, che tutti credono una ragazza bionda qualsiasi mentre in lei «c’è molto di più e che non si può dire perché è mistero»; Leopolda e Massimino, coi loro occhi di vetro, la pelle di stracci e un corteo di infinite, orribili malattie. Sono gli esseri che popolano il mondo del ragazzo di quindici anni e dell’inseparabile amico Fiore, che non si rassegna alla sua morte e continua a cercarlo. Un mondo inconcepibile e necessario, «al tempo dimenticato del tramonto e della fine dell’Occidente». O anche, per usare le parole di Parise, «una cineteca personale di volti, immagini e sensazioni» – che si installa nella nostra mente per non uscirne più.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Nel 1950 Goffredo Parise, allora ventenne e del tutto sconosciuto, propone all’editore Neri Pozza un temerario romanzo «lirico e cubista (cioè romantico)», irto di «fratture narrative, di tempo e luogo», sull’amicizia tra due ragazzi. Come se non bastasse, rifiuta qualsiasi intervento: «solo così come è attualmente mi pare e lo sento quale parte di me stesso» proclama sfrontato. L’editore capitola. "Il ragazzo morto e le comete" esce nel 1951 in una tiratura di mille copie. L’insuccesso è totale. Le cose, del resto, non potevano andare diversamente. Scritto da un diciottenne «con il sentimento con cui, a quell’età, si scrivono poesie», e con l’esplosiva urgenza di chi «vede la vita a batticuore», "Il ragazzo morto e le comete" nulla ha da spartire con la letteratura allora dominante. «Siamo di fronte» ha detto anni dopo Montale «a una sostanza poetica che ribolle e rifiuta di assestarsi entro schemi definibili». E anche oggi, rileggendolo, è difficile sottrarsi all’impressione di aprire una scatola a sorpresa da cui prorompono figure sbalorditive, incantevoli e dolenti: Antoine, che con una parrucca bianca e una redingote di raso azzurro vola in pallone; Squerloz, il costruttore di barche che vive in cantina con un barbagianni, una civetta e un topo bianco; Edera, che tutti credono una ragazza bionda qualsiasi mentre in lei «c’è molto di più e che non si può dire perché è mistero»; Leopolda e Massimino, coi loro occhi di vetro, la pelle di stracci e un corteo di infinite, orribili malattie. Sono gli esseri che popolano il mondo del ragazzo di quindici anni e dell’inseparabile amico Fiore, che non si rassegna alla sua morte e continua a cercarlo. Un mondo inconcepibile e necessario, «al tempo dimenticato del tramonto e della fine dell’Occidente». O anche, per usare le parole di Parise, «una cineteca personale di volti, immagini e sensazioni» – che si installa nella nostra mente per non uscirne più.

More books from ADELPHI

Cover of the book The Heavenly Christmas Tree by Goffredo Parise
Cover of the book La scomparsa di Majorana by Goffredo Parise
Cover of the book L'amico di infanzia di Maigret by Goffredo Parise
Cover of the book Elogio dell’ombra by Goffredo Parise
Cover of the book Rue Pigalle e altri racconti by Goffredo Parise
Cover of the book Три сестры by Goffredo Parise
Cover of the book Il sangue di san Gennaro by Goffredo Parise
Cover of the book Diario di Oaxaca by Goffredo Parise
Cover of the book La dittatura del calcolo by Goffredo Parise
Cover of the book Tito di Gormenghast by Goffredo Parise
Cover of the book La gloria by Goffredo Parise
Cover of the book Il mio editore by Goffredo Parise
Cover of the book Specchio delle mie brame by Goffredo Parise
Cover of the book Camminare by Goffredo Parise
Cover of the book La passeggiata by Goffredo Parise
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy