Allora, cosa abbiamo di bello?» «Ho un tumore.» «Per forza, se sei qua... Che tipo di tumore?» «Molto raro: un angiosarcoma.» «Ah sì, ma qua se non sono speciali non li vogliamo. Forza, qual è la vena più bella?» Comincia così l’avventura di Paolo Colonnello in un mondo che nessuno vorrebbe conoscere. Ma che lui scopre popolato di personaggi dalla straordinaria umanità, angeli custodi ironici e coraggiosi. È il mondo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dei suoi chirurghi e infermieri brillanti ed empatici, dei suoi pazienti più unici che rari. Intrepido, malinconico, divertito, spaventato: sono molti i registri che l’autore usa in questo racconto, come toni di una melodia. E non per niente il suo viaggio di trasformazione è accompagnato dal contrappunto e dalla filosofia di una grande passione per il jazz, scandito da musiche che tra i respiri lunghi di un sassofono e il ritmo cardiaco di una batteria aiutano a ridare senso e ordine a una quotidianità impazzita. Perché il tumore potrà anche costringerti a improvvisare, ma ha un significato preciso per la vita: ti avvicina alle piccole cose che contano, regala amicizie e scoperte indimenticabili, e ti restituisce a una realtà che non sarà mai più quella di prima. Perché sarà migliore.
Allora, cosa abbiamo di bello?» «Ho un tumore.» «Per forza, se sei qua... Che tipo di tumore?» «Molto raro: un angiosarcoma.» «Ah sì, ma qua se non sono speciali non li vogliamo. Forza, qual è la vena più bella?» Comincia così l’avventura di Paolo Colonnello in un mondo che nessuno vorrebbe conoscere. Ma che lui scopre popolato di personaggi dalla straordinaria umanità, angeli custodi ironici e coraggiosi. È il mondo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dei suoi chirurghi e infermieri brillanti ed empatici, dei suoi pazienti più unici che rari. Intrepido, malinconico, divertito, spaventato: sono molti i registri che l’autore usa in questo racconto, come toni di una melodia. E non per niente il suo viaggio di trasformazione è accompagnato dal contrappunto e dalla filosofia di una grande passione per il jazz, scandito da musiche che tra i respiri lunghi di un sassofono e il ritmo cardiaco di una batteria aiutano a ridare senso e ordine a una quotidianità impazzita. Perché il tumore potrà anche costringerti a improvvisare, ma ha un significato preciso per la vita: ti avvicina alle piccole cose che contano, regala amicizie e scoperte indimenticabili, e ti restituisce a una realtà che non sarà mai più quella di prima. Perché sarà migliore.