Author: | Dario Cecchi | ISBN: | 9788868225049 |
Publisher: | Luigi Pellegrini Editore | Publication: | December 15, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Dario Cecchi |
ISBN: | 9788868225049 |
Publisher: | Luigi Pellegrini Editore |
Publication: | December 15, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il documentario torna oggi a interessare gli autori, la produzione e il pubblico perché in esso è possibile trovare un laboratorio di sperimentazione del linguaggio dei nuovi media. Registi, tra gli altri, come Delbono, Di Costanzo, Marazzi, Marcello, Minervini, Quatriglio, Rosi tra gli italiani, o Oppenheimer e Panh tra gli stranieri, non si limitano a raccontare la realtà, ma ci mostrano gli usi possibili delle nuove tecnologie intermediali e interattive, nella misura in cui queste non ci allontanano, bensì ci rimettono in contatto in modo rinnovato con il mondo che ci circonda. Il documentario contemporaneo – per il quale l’autore propone la definizione di “cinema di testimonianza”, più adatta a descrivere il documentario contemporaneo di quella classica di “cinema del reale” – ci insegna a incontrare il mondo attraverso la mediazione digitale, che definisce ormai l’orizzonte di ogni nostra esperienza. A tale scopo, il saggio mette a lavoro alcune ipotesi filosofiche novecentesche sull’immagine (tra le altre, quelle di Ricoeur, Gadamer, Merleau-Ponty, Lyotard) riferendone in modo originale i risultati ai nuovi usi dell’audiovisivo che qui sono trattati. Ai capitoli teorici si affiancano analisi di sequenze o di immagini, definite “iconologie”, tratte da film di alcuni degli autori sopra menzionati.
Il documentario torna oggi a interessare gli autori, la produzione e il pubblico perché in esso è possibile trovare un laboratorio di sperimentazione del linguaggio dei nuovi media. Registi, tra gli altri, come Delbono, Di Costanzo, Marazzi, Marcello, Minervini, Quatriglio, Rosi tra gli italiani, o Oppenheimer e Panh tra gli stranieri, non si limitano a raccontare la realtà, ma ci mostrano gli usi possibili delle nuove tecnologie intermediali e interattive, nella misura in cui queste non ci allontanano, bensì ci rimettono in contatto in modo rinnovato con il mondo che ci circonda. Il documentario contemporaneo – per il quale l’autore propone la definizione di “cinema di testimonianza”, più adatta a descrivere il documentario contemporaneo di quella classica di “cinema del reale” – ci insegna a incontrare il mondo attraverso la mediazione digitale, che definisce ormai l’orizzonte di ogni nostra esperienza. A tale scopo, il saggio mette a lavoro alcune ipotesi filosofiche novecentesche sull’immagine (tra le altre, quelle di Ricoeur, Gadamer, Merleau-Ponty, Lyotard) riferendone in modo originale i risultati ai nuovi usi dell’audiovisivo che qui sono trattati. Ai capitoli teorici si affiancano analisi di sequenze o di immagini, definite “iconologie”, tratte da film di alcuni degli autori sopra menzionati.