Author: | Christa Wolf | ISBN: | 9788866322955 |
Publisher: | Edizioni e/o | Publication: | December 1, 2012 |
Imprint: | Edizioni e/o | Language: | Italian |
Author: | Christa Wolf |
ISBN: | 9788866322955 |
Publisher: | Edizioni e/o |
Publication: | December 1, 2012 |
Imprint: | Edizioni e/o |
Language: | Italian |
In carne e ossa è l'emozionante discesa agli inferi di un corpo malato. Una donna sta male, è portata d'urgenza in ospedale. Sembra che non sia niente di grave, invece la situazione si complica. A intervento chirurgico segue intervento chirurgico, ma il male non va via, il sistema immunitario non reagisce, le cure più avanzate servono a poco. Il corpo balza in primo piano, rivelando la sua disobbedienza, la sua autonomia. Esso assorbe e rielabora ogni cosa caoticamente, diventa un territorio sterminato e ingovernabile, apre labirinti, cunicoli e precipizi. Gli stessi confini tra dentro e fuori presto appaiono labili, se non fittizi. E la paziente, sospinta dai sogni feroci della febbre, si dibatte persa tra le illusioni del passato e il disincanto del presente. Intanto la realtà dell'ospedale con le sue terapie vanamente accanite, con le sue presenze salvifiche, si incide nell'organismo tanto quanto si sono incise le figure significative dell'infanzia e della giovinezza coi loro conflitti irresolubili, la memoria della Berlino divisa, le tensioni logoranti tra utopia e realismo politico. Carne e ossa dolenti diventano il sismografo di fallimenti e catastrofi, il teatro della guerra permanente tra individuo e società. Il male forse viene da lì, dal veleno delle aspettative deluse. La medicina, forse, è restituire alla vita la speranza.
In carne e ossa è l'emozionante discesa agli inferi di un corpo malato. Una donna sta male, è portata d'urgenza in ospedale. Sembra che non sia niente di grave, invece la situazione si complica. A intervento chirurgico segue intervento chirurgico, ma il male non va via, il sistema immunitario non reagisce, le cure più avanzate servono a poco. Il corpo balza in primo piano, rivelando la sua disobbedienza, la sua autonomia. Esso assorbe e rielabora ogni cosa caoticamente, diventa un territorio sterminato e ingovernabile, apre labirinti, cunicoli e precipizi. Gli stessi confini tra dentro e fuori presto appaiono labili, se non fittizi. E la paziente, sospinta dai sogni feroci della febbre, si dibatte persa tra le illusioni del passato e il disincanto del presente. Intanto la realtà dell'ospedale con le sue terapie vanamente accanite, con le sue presenze salvifiche, si incide nell'organismo tanto quanto si sono incise le figure significative dell'infanzia e della giovinezza coi loro conflitti irresolubili, la memoria della Berlino divisa, le tensioni logoranti tra utopia e realismo politico. Carne e ossa dolenti diventano il sismografo di fallimenti e catastrofi, il teatro della guerra permanente tra individuo e società. Il male forse viene da lì, dal veleno delle aspettative deluse. La medicina, forse, è restituire alla vita la speranza.