Interviste sul tarantismo

Kids, People and Places, Traditions and Anthropology
Cover of the book Interviste sul tarantismo by Sergio Torsello, Kurumuny Editore
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Sergio Torsello ISBN: 9788898773572
Publisher: Kurumuny Editore Publication: March 9, 2016
Imprint: Language: Italian
Author: Sergio Torsello
ISBN: 9788898773572
Publisher: Kurumuny Editore
Publication: March 9, 2016
Imprint:
Language: Italian

Dagli anni Novanta del secolo scorso, il tarantismo è al centro di un rinnovato interesse antropologico, sociologico, culturale: si assiste a una sorprendente fioritura degli studi, a un’imponente produzione saggistica e narrativa, che spazia dall’indagine dell’eredità demartiniana all’elaborazione delle più diverse ipotesi classificatorie (rituale di possessione, fenomeno magico-religioso, pratica di esorcismo-adorcismo); dalla creazione del topos letterario che celebra il luogo incorrotto e segnato dalla sopravvivenza di riti ancestrali, al processo di patrimonializzazione del tarantismo, che coinvolge numerosi attori sociali, portatori di istanze differenti, e converge sul dibattito intorno alle eredità culturali.
Il Salento torna così a essere un osservatorio privilegiato per l’antropologia italiana, un campo etnografico mutevole e complesso in cui si affermano pratiche reinventive e di ‘riuso’ dei materiali del tarantismo, nel segno dell’etnicità: il folk revival e il recupero della pizzica con una decisa rivendicazione identitaria; un fenomeno di riconversione simbolica, oggetto di accesa dialettica, per cui il tarantismo è passato, citando Marino Niola, «da stigma a bene immateriale ad attrattore turistico e volano di marketing territoriale».
Queste interviste, raccolte lungo l’arco di un quindicennio, rispondono a una duplice esigenza. Da un lato, l’amore del documento e il rigore metodologico guidano l’autore nel tentativo di tracciare con ordine e sistematicità una storia degli studi lunga diversi secoli e ricca d’innumerevoli contributi, col supporto di un paziente, puntiglioso lavoro di ricerca e compilazione bibliografica. Gli interlocutori – nomi prestigiosi della tradizione etnoantropologica italiana, letterati, studiosi di cultura locale e figure di rilievo del mondo popolare salentino – sono chiamati a verificare e approfondire, scandagliare gli aspetti sfuggenti o poco indagati di un fenomeno che è stato definito, con felice espressione, un «rompicapo ermeneutico».
Oltre che strumento d’indagine conoscitiva, l’intervista è però, per Sergio Torsello, occasione di stabilire quella che de Martino chiamava una relazione «di confronto»: colpisce lo sforzo di condividere interpretazioni e identità culturali, in una prospettiva dialogica e corale in grado di gettare un ponte fra generazioni e scuole, favorire un fertile confronto fra l’accademia e la cultura locale. Ne emerge, per usare un’immagine cara all’autore, «una tela infinita che continuamente si disfa e si ricompone, nella quale convivono osservatori e osservati, sguardi e punti di vista differenti», così da tessere insieme i mille fili che legano l’immaginario di un territorio.
«Mi piace pensare» scrive nella prefazione al testo Gabriele Mina «che Sergio, in modo ironico, sentisse l’eredità di quegli etnografi che battevano il territorio, paese per paese, interrogando chicchessia, accumulando dati e scrivendo missive alle accademie. Ora, per una volta, siamo noi a fare un passo indietro e a mettere in luce lui, leggendo qui le sue domande puntuali sull’identità dei luoghi e sulla reinvenzione della memoria, riconoscendo fra le sue note dettagliate la vocazione dell’antropologo militante».

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Dagli anni Novanta del secolo scorso, il tarantismo è al centro di un rinnovato interesse antropologico, sociologico, culturale: si assiste a una sorprendente fioritura degli studi, a un’imponente produzione saggistica e narrativa, che spazia dall’indagine dell’eredità demartiniana all’elaborazione delle più diverse ipotesi classificatorie (rituale di possessione, fenomeno magico-religioso, pratica di esorcismo-adorcismo); dalla creazione del topos letterario che celebra il luogo incorrotto e segnato dalla sopravvivenza di riti ancestrali, al processo di patrimonializzazione del tarantismo, che coinvolge numerosi attori sociali, portatori di istanze differenti, e converge sul dibattito intorno alle eredità culturali.
Il Salento torna così a essere un osservatorio privilegiato per l’antropologia italiana, un campo etnografico mutevole e complesso in cui si affermano pratiche reinventive e di ‘riuso’ dei materiali del tarantismo, nel segno dell’etnicità: il folk revival e il recupero della pizzica con una decisa rivendicazione identitaria; un fenomeno di riconversione simbolica, oggetto di accesa dialettica, per cui il tarantismo è passato, citando Marino Niola, «da stigma a bene immateriale ad attrattore turistico e volano di marketing territoriale».
Queste interviste, raccolte lungo l’arco di un quindicennio, rispondono a una duplice esigenza. Da un lato, l’amore del documento e il rigore metodologico guidano l’autore nel tentativo di tracciare con ordine e sistematicità una storia degli studi lunga diversi secoli e ricca d’innumerevoli contributi, col supporto di un paziente, puntiglioso lavoro di ricerca e compilazione bibliografica. Gli interlocutori – nomi prestigiosi della tradizione etnoantropologica italiana, letterati, studiosi di cultura locale e figure di rilievo del mondo popolare salentino – sono chiamati a verificare e approfondire, scandagliare gli aspetti sfuggenti o poco indagati di un fenomeno che è stato definito, con felice espressione, un «rompicapo ermeneutico».
Oltre che strumento d’indagine conoscitiva, l’intervista è però, per Sergio Torsello, occasione di stabilire quella che de Martino chiamava una relazione «di confronto»: colpisce lo sforzo di condividere interpretazioni e identità culturali, in una prospettiva dialogica e corale in grado di gettare un ponte fra generazioni e scuole, favorire un fertile confronto fra l’accademia e la cultura locale. Ne emerge, per usare un’immagine cara all’autore, «una tela infinita che continuamente si disfa e si ricompone, nella quale convivono osservatori e osservati, sguardi e punti di vista differenti», così da tessere insieme i mille fili che legano l’immaginario di un territorio.
«Mi piace pensare» scrive nella prefazione al testo Gabriele Mina «che Sergio, in modo ironico, sentisse l’eredità di quegli etnografi che battevano il territorio, paese per paese, interrogando chicchessia, accumulando dati e scrivendo missive alle accademie. Ora, per una volta, siamo noi a fare un passo indietro e a mettere in luce lui, leggendo qui le sue domande puntuali sull’identità dei luoghi e sulla reinvenzione della memoria, riconoscendo fra le sue note dettagliate la vocazione dell’antropologo militante».

More books from Traditions and Anthropology

Cover of the book Hypnoteraphy All In One by Sergio Torsello
Cover of the book Japanese Celebrations by Sergio Torsello
Cover of the book Native Peoples of California by Sergio Torsello
Cover of the book Romantic Gifts by Sergio Torsello
Cover of the book Explore Greek Myths! by Sergio Torsello
Cover of the book Chyen a Bondyé by Sergio Torsello
Cover of the book My Family Celebrates Kwanzaa by Sergio Torsello
Cover of the book Native Peoples of the Northeast by Sergio Torsello
Cover of the book Life at Home by Sergio Torsello
Cover of the book Growing Up Muslim by Sergio Torsello
Cover of the book School Then and Now by Sergio Torsello
Cover of the book Origins of Chinese Food Culture by Sergio Torsello
Cover of the book Ancient Greece by Sergio Torsello
Cover of the book Découvrir le monde autrement n°2 by Sergio Torsello
Cover of the book Children of the Tipi by Sergio Torsello
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy