Author: | Michel Onfray | ISBN: | 9788868334697 |
Publisher: | Ponte alle Grazie | Publication: | October 8, 2015 |
Imprint: | Ponte alle Grazie | Language: | Italian |
Author: | Michel Onfray |
ISBN: | 9788868334697 |
Publisher: | Ponte alle Grazie |
Publication: | October 8, 2015 |
Imprint: | Ponte alle Grazie |
Language: | Italian |
Venticinque secoli fa, Aristippo di Cirene, allievo di Socrate e fonte di ispirazione per Epicuro, «inventò» il piacere: per diffondere i suoi insegnamenti faceva ricorso al gioco, all’umorismo, all’ironia, sollecitava il «verduraio, il calzolaio, il marinaio, la prostituta» e praticava la filosofia come una terapia, anticipando per molti versi il metodo psicoanalitico. Per aver voluto nobilitare il corpo, il desiderio, il sensibile, il reale, Aristippo (come poi i Cinici e gli Epicurei) attirerà su di sé, nei secoli a venire, il disprezzo dei pensatori cristiani, spiritualisti, dualisti, idealisti, cadendo infine nell’oblio. Michel Onfray, affidandosi ai frammenti e alle testimonianze di amici e nemici di questa figura cardinale della filosofia antica, cerca di portare alla luce un continente sommerso ma alimentato dalla pulsione di vita, come antidoto alla rinuncia, all’autopunizione e all’odio verso sé stessi.
Venticinque secoli fa, Aristippo di Cirene, allievo di Socrate e fonte di ispirazione per Epicuro, «inventò» il piacere: per diffondere i suoi insegnamenti faceva ricorso al gioco, all’umorismo, all’ironia, sollecitava il «verduraio, il calzolaio, il marinaio, la prostituta» e praticava la filosofia come una terapia, anticipando per molti versi il metodo psicoanalitico. Per aver voluto nobilitare il corpo, il desiderio, il sensibile, il reale, Aristippo (come poi i Cinici e gli Epicurei) attirerà su di sé, nei secoli a venire, il disprezzo dei pensatori cristiani, spiritualisti, dualisti, idealisti, cadendo infine nell’oblio. Michel Onfray, affidandosi ai frammenti e alle testimonianze di amici e nemici di questa figura cardinale della filosofia antica, cerca di portare alla luce un continente sommerso ma alimentato dalla pulsione di vita, come antidoto alla rinuncia, all’autopunizione e all’odio verso sé stessi.