Author: | Maria Teresa, Giusti | ISBN: | 9788815341259 |
Publisher: | Società editrice il Mulino, Spa | Publication: | May 3, 2018 |
Imprint: | Società editrice il Mulino | Language: | Italian |
Author: | Maria Teresa, Giusti |
ISBN: | 9788815341259 |
Publisher: | Società editrice il Mulino, Spa |
Publication: | May 3, 2018 |
Imprint: | Società editrice il Mulino |
Language: | Italian |
"Una ricerca storica e uno studio che, forse, diranno una parola definitiva sull’argomento"
Mario Rigoni Stern
Quando nel giugno 1941 Hitler scatenò l’"operazione Barbarossa" contro l’Unione Sovietica, avrebbe fatto volentieri a meno dell’aiuto italiano; l’Italia, aveva scritto a Mussolini, avrebbe giovato di più concentrando il suo impegno in Nordafrica. Ma Mussolini voleva esserci a tutti i costi, e fece costituire il Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir), che a metà luglio partì per il fronte orientale. Un anno dopo, unito a nuovi corpi d’armata nell’Armir (Armata italiana in Russia), fu schierato sul Don dove l’offensiva sovietica, fra dicembre 1942 e gennaio 1943, lo annientò. Dei 230 mila italiani partiti per la Russia, 95 mila non fecero ritorno: uccisi in combattimento o morti di stenti e di freddo nelle "marce del davaj" e in prigionia.
"Una ricerca storica e uno studio che, forse, diranno una parola definitiva sull’argomento"
Mario Rigoni Stern
Quando nel giugno 1941 Hitler scatenò l’"operazione Barbarossa" contro l’Unione Sovietica, avrebbe fatto volentieri a meno dell’aiuto italiano; l’Italia, aveva scritto a Mussolini, avrebbe giovato di più concentrando il suo impegno in Nordafrica. Ma Mussolini voleva esserci a tutti i costi, e fece costituire il Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir), che a metà luglio partì per il fronte orientale. Un anno dopo, unito a nuovi corpi d’armata nell’Armir (Armata italiana in Russia), fu schierato sul Don dove l’offensiva sovietica, fra dicembre 1942 e gennaio 1943, lo annientò. Dei 230 mila italiani partiti per la Russia, 95 mila non fecero ritorno: uccisi in combattimento o morti di stenti e di freddo nelle "marce del davaj" e in prigionia.