Author: | Edgardo Bartoli | ISBN: | 9788861925052 |
Publisher: | Elliot | Publication: | September 16, 2013 |
Imprint: | Elliot | Language: | Italian |
Author: | Edgardo Bartoli |
ISBN: | 9788861925052 |
Publisher: | Elliot |
Publication: | September 16, 2013 |
Imprint: | Elliot |
Language: | Italian |
Riflessione illuminante e insieme straordinario memoir, La civiltà del malumore – opera postuma del grande inviato Edgardo Bartoli – mette insieme i decenni dal dopoguerra a oggi della storia italiana e di Roma con le vicende di un piccolo gruppo di uomini liberi che non si riconoscevano nel dibattito ideologico degli anni Cinquanta e Sessanta e il cui ideale centro era “Il Mondo” di Pannunzio. Attraverso la lente della capitale e di un drappello di intellettuali, cultori dell’intelligenza del malumore, Bartoli ci conduce in una passeggiata narrativa indimenticabile nei caratteri eterni dell’essere italiani, con i suoi vizi (molti) e le sue virtù (spesso quasi sconosciute), in una meditazione a cavallo tra passato e futuro, anche se a Roma, come nota l’autore con un sorriso, “non c’è posto per altro futuro che quello segnato dal calendario appeso in cucina”. La civiltà del malumore è uno di quei rari libri in cui l’arguzia e l’analisi critica si accompagnano a uno sguardo capace di oltrepassare i confini dell’intelligenza per attingere a una conoscenza diretta, quasi intuitiva, delle cose.
Riflessione illuminante e insieme straordinario memoir, La civiltà del malumore – opera postuma del grande inviato Edgardo Bartoli – mette insieme i decenni dal dopoguerra a oggi della storia italiana e di Roma con le vicende di un piccolo gruppo di uomini liberi che non si riconoscevano nel dibattito ideologico degli anni Cinquanta e Sessanta e il cui ideale centro era “Il Mondo” di Pannunzio. Attraverso la lente della capitale e di un drappello di intellettuali, cultori dell’intelligenza del malumore, Bartoli ci conduce in una passeggiata narrativa indimenticabile nei caratteri eterni dell’essere italiani, con i suoi vizi (molti) e le sue virtù (spesso quasi sconosciute), in una meditazione a cavallo tra passato e futuro, anche se a Roma, come nota l’autore con un sorriso, “non c’è posto per altro futuro che quello segnato dal calendario appeso in cucina”. La civiltà del malumore è uno di quei rari libri in cui l’arguzia e l’analisi critica si accompagnano a uno sguardo capace di oltrepassare i confini dell’intelligenza per attingere a una conoscenza diretta, quasi intuitiva, delle cose.