Author: | Jaan Kross | ISBN: | 9788870913972 |
Publisher: | Iperborea | Publication: | March 3, 2015 |
Imprint: | Iperborea | Language: | Italian |
Author: | Jaan Kross |
ISBN: | 9788870913972 |
Publisher: | Iperborea |
Publication: | March 3, 2015 |
Imprint: | Iperborea |
Language: | Italian |
È questa ferita che attraversa il Novecento a riaprirsi nei racconti di Jaan Kross. Tre episodi chiave di una storia di formazione che ha per protagonista il suo alter ego Peeter Mirk, giovane scrittore dissidente in perenne fuga, imprigionato dai nazisti e poi dai sovietici nello stesso carcere di Tallinn. Tre confessioni di un intellettuale che porta su di sé tutto il peso della storia di un paese e tutto il prezzo della colpa: di aver mancato, di non aver osato, perché la voce della coscienza arriva sempre troppo tardi per cambiare il corso degli eventi, e forse di altre vite. Come quella di Flora, espressione di un mondo di bellezza e libertà che lui vorrebbe salvare ma riesce solo a tradire, o di un vecchio amico condannato al suo posto per amore della letteratura, o di un compagno di cella caduto vittima di una congiura tra prigionieri che sembra riflettere la giustizia sommaria del regime. Con la finezza di sguardo e di scrittura dei grandi narratori europei, Jaan Kross mette a nudo l'uomo di fronte all'urgenza dell'azione, quando la banalità del male si insinua a tal punto nel quotidiano da non lasciare altra risposta che il riso dell'ironia. E firma un'autoaccusa senza appelli né giustificazioni, che possa almeno portare a una comprensione, o forse a un perdono.
È questa ferita che attraversa il Novecento a riaprirsi nei racconti di Jaan Kross. Tre episodi chiave di una storia di formazione che ha per protagonista il suo alter ego Peeter Mirk, giovane scrittore dissidente in perenne fuga, imprigionato dai nazisti e poi dai sovietici nello stesso carcere di Tallinn. Tre confessioni di un intellettuale che porta su di sé tutto il peso della storia di un paese e tutto il prezzo della colpa: di aver mancato, di non aver osato, perché la voce della coscienza arriva sempre troppo tardi per cambiare il corso degli eventi, e forse di altre vite. Come quella di Flora, espressione di un mondo di bellezza e libertà che lui vorrebbe salvare ma riesce solo a tradire, o di un vecchio amico condannato al suo posto per amore della letteratura, o di un compagno di cella caduto vittima di una congiura tra prigionieri che sembra riflettere la giustizia sommaria del regime. Con la finezza di sguardo e di scrittura dei grandi narratori europei, Jaan Kross mette a nudo l'uomo di fronte all'urgenza dell'azione, quando la banalità del male si insinua a tal punto nel quotidiano da non lasciare altra risposta che il riso dell'ironia. E firma un'autoaccusa senza appelli né giustificazioni, che possa almeno portare a una comprensione, o forse a un perdono.