Author: | Vittorio Russo | ISBN: | 9786050319446 |
Publisher: | Vittorio Russo | Publication: | September 1, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Vittorio Russo |
ISBN: | 9786050319446 |
Publisher: | Vittorio Russo |
Publication: | September 1, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La Decima Musa è una raccolta di racconti mitici immaginati dall’autore i cui temi richiamano quelli del-la mitologia classica, Ovidio, Hygino, Apollodoro, per intenderci. Sono narrazioni che si avvalgono di un lin-guaggio sontuoso e raffinatissimo, stilate sognando con il naso per aria, guardando nel firmamento, nelle geo-metrie fantasiose delle costellazioni, nelle acque scom-poste dei mari in tempesta, nelle tenerezze delle albe e nelle violenze rosse di certi tramonti. In questi bozzetti, eleganti e lievi come impressioni poetiche, affiora il duplice profilo della condizione umana che la fantasia greca espresse nell’astrazione di Musa e di Medusa.
E’ questa realtà del vivere e del divenire che l’autore esprime con simboli tenui che fanno fede di una sensibilità insolita e di uno stato d’animo apparentemente non turbato dai traumi della vita. Purtroppo non è così! Questo dice solo che la poesia sa fare astrazione delle sciagure del quotidiano quando la sensibilità che la esprime si tempra nella visione del bello che il mito sa forgiare. Se il mito è radicato in noi e nel nostro immaginario in maniera così profonda è perché, come Vittorio Russo ha scritto da qualche parte, forse gli dèi non sono morti e non sono nemmeno in letargo. Essi ci scrutano sornioni e di tanto in tanto tornano tra noi a provocarci con la loro malia e la loro malizia, senza pretendere altro che la nostra simpatia...
Al libro è stato conferito il Premio Speciale per la tematica “Il Convivio” 2007 dell’Accademia Internazionale Il Convivio.
La Decima Musa è una raccolta di racconti mitici immaginati dall’autore i cui temi richiamano quelli del-la mitologia classica, Ovidio, Hygino, Apollodoro, per intenderci. Sono narrazioni che si avvalgono di un lin-guaggio sontuoso e raffinatissimo, stilate sognando con il naso per aria, guardando nel firmamento, nelle geo-metrie fantasiose delle costellazioni, nelle acque scom-poste dei mari in tempesta, nelle tenerezze delle albe e nelle violenze rosse di certi tramonti. In questi bozzetti, eleganti e lievi come impressioni poetiche, affiora il duplice profilo della condizione umana che la fantasia greca espresse nell’astrazione di Musa e di Medusa.
E’ questa realtà del vivere e del divenire che l’autore esprime con simboli tenui che fanno fede di una sensibilità insolita e di uno stato d’animo apparentemente non turbato dai traumi della vita. Purtroppo non è così! Questo dice solo che la poesia sa fare astrazione delle sciagure del quotidiano quando la sensibilità che la esprime si tempra nella visione del bello che il mito sa forgiare. Se il mito è radicato in noi e nel nostro immaginario in maniera così profonda è perché, come Vittorio Russo ha scritto da qualche parte, forse gli dèi non sono morti e non sono nemmeno in letargo. Essi ci scrutano sornioni e di tanto in tanto tornano tra noi a provocarci con la loro malia e la loro malizia, senza pretendere altro che la nostra simpatia...
Al libro è stato conferito il Premio Speciale per la tematica “Il Convivio” 2007 dell’Accademia Internazionale Il Convivio.