Author: | Rudyard Kipling | ISBN: | 1230003151297 |
Publisher: | Blowing Books | Publication: | March 25, 2019 |
Imprint: | Blowing Books | Language: | Italian |
Author: | Rudyard Kipling |
ISBN: | 1230003151297 |
Publisher: | Blowing Books |
Publication: | March 25, 2019 |
Imprint: | Blowing Books |
Language: | Italian |
Giudicato uno dei migliori ritratti sulla guerra alpina mai scritto, Kipling pubblicò questo resoconto in cinque articoli dapprima sul ‘‘Daily Telegraph’’ e sul ‘‘New York Tribune’’, nel mese di giugno 1917, poi in volume presso l’editore Doubleday negli Stati Uniti, in un’edizione limitata. In Italia, una traduzione venne realizzata dalle Edizioni Risorgimento, nel 1917, e dopo molti anni, nel 1988, l’edizione stampata dalla Rivista Militare Europea si rivelò un best seller.
All’inizio della guerra, nell’agosto del 1914, l’Italia rimase neutrale. Dopo mesi di intensi negoziati con gli Alleati, stipulò un accordo segreto (Trattato di Londra) con il quale stabilì che, in cambio del suo ripudio della Triplice Alleanza, dopo l’attesa vittoria Alleata avrebbe ottenuto i territori austriaci dell’Istria, del Tirolo a sud del Brennero e il litorale dalmata. Nel rispetto di tale accordo, nel maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria, rimanendo in pace con la Germania fino all’agosto 1916.
Kipling venne invitato in Italia dall’ambasciatore britannico, Sir Rennell Rodd, il quale era preoccupato per la mancanza di comprensione in Inghilterra delle dimensioni e dei costi dello sforzo bellico italiano. La proposta di Rodd era rivolta a tutti gli illustri scrittori inglesi, ma anche italiani. Bisognava che visitassero le prime linee per poi scrivere le loro impressioni. Alcuni scrittori come Conan Doyle, Chesterton e Wells risposero immediatamente all’appello e visitarono l’Italia nel 1916. Per quasi un anno Kipling rifiutò di accettare l’invito. Poi cambiò idea e il primo maggio 1917 si diresse verso il Fronte italiano. Arrivato a Udine il 9 maggio, incontrò il generale Cadorna e il re nel quartier generale. La mattina seguente, insieme al colonnello Pirelli e a un ufficiale di scorta, fu portato nel settore del Carso, vicino Gradisca. In seguito, visitò Gorizia e le posizioni italiane su Podgora. Questi sopralluoghi fornirono il materiale per i primi due articoli. L’11 maggio Kipling raggiunse le truppe di stanza nella gola dell’Isonzo, dove doveva iniziare il giorno successivo la battaglia. Viaggiò a nord del Monte Sabotino, lungo il monte Kolovrat, nell’estrema lingua orientale del Friuli-Venezia Giulia, al confine con la Slovenia, finché giunse nei pressi di Tolmino; questo viaggio venne descritto nella prima parte del terzo articolo. La seconda parte riguardò invece le esperienze del giorno seguente, quando viaggiò da Udine a Cortina. Il 13 maggio Kipling si fermò al Passo di Falzarego, sul Fronte dolomitico, a pochi chilometri da Cortina. Ciò ispirò, a detta di molti, il migliore dei suoi articoli, il quarto. L’articolo conclusivo invece registrò le sue impressioni del viaggio di ritorno, lungo la strada che da Cortina lo condusse alla ferrovia principale (probabilmente Vicenza o Verona). Da lì Kipling giunse a Parigi, e poi a Londra.
Giudicato uno dei migliori ritratti sulla guerra alpina mai scritto, Kipling pubblicò questo resoconto in cinque articoli dapprima sul ‘‘Daily Telegraph’’ e sul ‘‘New York Tribune’’, nel mese di giugno 1917, poi in volume presso l’editore Doubleday negli Stati Uniti, in un’edizione limitata. In Italia, una traduzione venne realizzata dalle Edizioni Risorgimento, nel 1917, e dopo molti anni, nel 1988, l’edizione stampata dalla Rivista Militare Europea si rivelò un best seller.
All’inizio della guerra, nell’agosto del 1914, l’Italia rimase neutrale. Dopo mesi di intensi negoziati con gli Alleati, stipulò un accordo segreto (Trattato di Londra) con il quale stabilì che, in cambio del suo ripudio della Triplice Alleanza, dopo l’attesa vittoria Alleata avrebbe ottenuto i territori austriaci dell’Istria, del Tirolo a sud del Brennero e il litorale dalmata. Nel rispetto di tale accordo, nel maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria, rimanendo in pace con la Germania fino all’agosto 1916.
Kipling venne invitato in Italia dall’ambasciatore britannico, Sir Rennell Rodd, il quale era preoccupato per la mancanza di comprensione in Inghilterra delle dimensioni e dei costi dello sforzo bellico italiano. La proposta di Rodd era rivolta a tutti gli illustri scrittori inglesi, ma anche italiani. Bisognava che visitassero le prime linee per poi scrivere le loro impressioni. Alcuni scrittori come Conan Doyle, Chesterton e Wells risposero immediatamente all’appello e visitarono l’Italia nel 1916. Per quasi un anno Kipling rifiutò di accettare l’invito. Poi cambiò idea e il primo maggio 1917 si diresse verso il Fronte italiano. Arrivato a Udine il 9 maggio, incontrò il generale Cadorna e il re nel quartier generale. La mattina seguente, insieme al colonnello Pirelli e a un ufficiale di scorta, fu portato nel settore del Carso, vicino Gradisca. In seguito, visitò Gorizia e le posizioni italiane su Podgora. Questi sopralluoghi fornirono il materiale per i primi due articoli. L’11 maggio Kipling raggiunse le truppe di stanza nella gola dell’Isonzo, dove doveva iniziare il giorno successivo la battaglia. Viaggiò a nord del Monte Sabotino, lungo il monte Kolovrat, nell’estrema lingua orientale del Friuli-Venezia Giulia, al confine con la Slovenia, finché giunse nei pressi di Tolmino; questo viaggio venne descritto nella prima parte del terzo articolo. La seconda parte riguardò invece le esperienze del giorno seguente, quando viaggiò da Udine a Cortina. Il 13 maggio Kipling si fermò al Passo di Falzarego, sul Fronte dolomitico, a pochi chilometri da Cortina. Ciò ispirò, a detta di molti, il migliore dei suoi articoli, il quarto. L’articolo conclusivo invece registrò le sue impressioni del viaggio di ritorno, lungo la strada che da Cortina lo condusse alla ferrovia principale (probabilmente Vicenza o Verona). Da lì Kipling giunse a Parigi, e poi a Londra.