Author: | Alessandro Bon | ISBN: | 9788893060356 |
Publisher: | Youcanprint Self-Publishing | Publication: | August 12, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Alessandro Bon |
ISBN: | 9788893060356 |
Publisher: | Youcanprint Self-Publishing |
Publication: | August 12, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Questo è un viaggio iniziato nel 2008, anno in cui decisi di ricoverarmi in una clinica psichiatrica. Una raccolta poetica come metafora del viaggio perché ogni poesia è un luogo visitato, un'emozione provata, una persona incontrata o un amore vissuto. Ogni poesia è una foto, o meglio un'istantanea di un momento goduto, o forse la sintesi di emozioni che hanno attraversato l'anima dell'autore. E alla memoria di un viaggio della speranza e di un piccolo viaggiatore va la poesia che ho scelto come incipit: la poesia di Zaher Rezai. adolescente afghano morto travolto da un camion che sognava la libertà e una vita migliore. Avrebbe potuto lasciare molto di sé, ma gli è stato concesso di lasciare solo un taccuino con le sue poesie, a cui qualcuno ha dato una traduzione, e a cui rendo omaggio. Inoltre una breve raccolta di racconti a complemento dei versi, piccole fiabe morali fra le quali: “Il bambino che scriveva sulla sabbia” si distingue per il successo avuto sul web. Il diario di viaggio, in cui metto me stesso, ma anche le persone che durante questo viaggio hanno voluto condividere con me un sorriso, una tazza di caffè, un abbraccio, un po' di calore umano.
Questo è un viaggio iniziato nel 2008, anno in cui decisi di ricoverarmi in una clinica psichiatrica. Una raccolta poetica come metafora del viaggio perché ogni poesia è un luogo visitato, un'emozione provata, una persona incontrata o un amore vissuto. Ogni poesia è una foto, o meglio un'istantanea di un momento goduto, o forse la sintesi di emozioni che hanno attraversato l'anima dell'autore. E alla memoria di un viaggio della speranza e di un piccolo viaggiatore va la poesia che ho scelto come incipit: la poesia di Zaher Rezai. adolescente afghano morto travolto da un camion che sognava la libertà e una vita migliore. Avrebbe potuto lasciare molto di sé, ma gli è stato concesso di lasciare solo un taccuino con le sue poesie, a cui qualcuno ha dato una traduzione, e a cui rendo omaggio. Inoltre una breve raccolta di racconti a complemento dei versi, piccole fiabe morali fra le quali: “Il bambino che scriveva sulla sabbia” si distingue per il successo avuto sul web. Il diario di viaggio, in cui metto me stesso, ma anche le persone che durante questo viaggio hanno voluto condividere con me un sorriso, una tazza di caffè, un abbraccio, un po' di calore umano.