La politica italiana e il nuovo ordine mondiale

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Political Science, Politics, Economic Conditions, Economic Policy
Cover of the book La politica italiana e il nuovo ordine mondiale by Gabriele Sannino, Fuoco Edizioni
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Gabriele Sannino ISBN: 9781370455027
Publisher: Fuoco Edizioni Publication: November 18, 2016
Imprint: Smashwords Edition Language: Italian
Author: Gabriele Sannino
ISBN: 9781370455027
Publisher: Fuoco Edizioni
Publication: November 18, 2016
Imprint: Smashwords Edition
Language: Italian

La politica italiana nel Nuovo Ordine Mondiale ha come scopo precipuo quello di cristallizzare in modo chiaro e semplice – dunque alla portata di tutti – le connessioni tra politica e finanza in Italia – e non solo – fin dai tempi del fascismo.
Dopo la crisi del ’29 (orchestrata dai banchieri internazionali per saccheggiare i cittadini americani, impossessarsi dell’oro in circolazione ed eliminare – in seguito – proprio la dicitura sulle banconote “pagabile in oro” già di loro proprietà grazie al Federal Reserve Act del 1913) ecco che gli effetti della moneta-debito si fanno sentire anche sul nostro paese: in quegli anni, infatti, importanti fabbriche italiane quali Edison, Pirelli, Fiat, Montecatini negoziano mutui corposi con la finanza americana, ed hanno non poche difficoltà visto che devono restituire improvvisamente molti dei loro debiti. Mussolini, prima della famigerata crisi, si dà alle liberalizzazioni e all’apertura economica, convinto in un do ut des che si sarebbe tradotto con l’esportazione del nostro made in Italy e con la rivalutazione della nostra Lira in quota alla Sterlina. Egli attua politiche deflazionistiche e liberiste, ma quando si rende conto dei giochi della cricca finanziaria internazionale, ripiega su una vera e propria autarchia, rendendo pubblica la Lira nel ‘36 e trasformando lo Stato italiano in imprenditore e banchiere.
Con il Piano Marshall e la NATO, l’Italia entrerà ufficialmente – pur con qualche riserva – nell’orbita degli Stati Uniti, vero e proprio santuario – ancora oggi – di questi poteri. Dal dopoguerra in avanti, la politica italiana dovrà sempre fare i conti con questa finanza predatoria, che cercherà in mille e più modi di occuparci: tra resistenze e connivenze, terrorismo e omicidi politici, il nostro paese si arrenderà solo agli inizi degli anni ’80, quando il famoso divorzio tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia (allora ancora pubblica) si consumerà per effetto della collocazione dei titoli di debito all’estero, in pratica versus i grandi banchieri, i quali, cambiali alla mano, potranno esigere le prime “riforme” o meglio i primi pignoramenti.
L’attuale situazione politica vede avanzare un “populismo” che è semplicemente la presa di coscienza da parte del popolo di tutto questo marciume: ecco perché questo è così avversato dalla classe dirigente.
Oggi la politica, la finanza e i media mainstream sono un unicum: è questo il cuore del “sistema”, che bisogna non avversare ma superare. Se c’è una speranza per i popoli, dunque, è proprio questa presa di coscienza: le attuali forze in campo – come i Cinque Stelle – hanno due strade davanti, o farsi fagocitare o fare realmente gli interessi dei cittadini, cosa che li esporrà alla gogna e al pubblico ludibrio ancora per molto tempo. “Siamo il 99%” recitavano gli attivisti di Occupy Wall Street: quando certi concetti diventeranno patrimonio comune, il “sistema” cadrà a pezzi da solo in quanto i cittadini si ribelleranno in mille e più modi… oggi semplicemente inimmaginabili.

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

La politica italiana nel Nuovo Ordine Mondiale ha come scopo precipuo quello di cristallizzare in modo chiaro e semplice – dunque alla portata di tutti – le connessioni tra politica e finanza in Italia – e non solo – fin dai tempi del fascismo.
Dopo la crisi del ’29 (orchestrata dai banchieri internazionali per saccheggiare i cittadini americani, impossessarsi dell’oro in circolazione ed eliminare – in seguito – proprio la dicitura sulle banconote “pagabile in oro” già di loro proprietà grazie al Federal Reserve Act del 1913) ecco che gli effetti della moneta-debito si fanno sentire anche sul nostro paese: in quegli anni, infatti, importanti fabbriche italiane quali Edison, Pirelli, Fiat, Montecatini negoziano mutui corposi con la finanza americana, ed hanno non poche difficoltà visto che devono restituire improvvisamente molti dei loro debiti. Mussolini, prima della famigerata crisi, si dà alle liberalizzazioni e all’apertura economica, convinto in un do ut des che si sarebbe tradotto con l’esportazione del nostro made in Italy e con la rivalutazione della nostra Lira in quota alla Sterlina. Egli attua politiche deflazionistiche e liberiste, ma quando si rende conto dei giochi della cricca finanziaria internazionale, ripiega su una vera e propria autarchia, rendendo pubblica la Lira nel ‘36 e trasformando lo Stato italiano in imprenditore e banchiere.
Con il Piano Marshall e la NATO, l’Italia entrerà ufficialmente – pur con qualche riserva – nell’orbita degli Stati Uniti, vero e proprio santuario – ancora oggi – di questi poteri. Dal dopoguerra in avanti, la politica italiana dovrà sempre fare i conti con questa finanza predatoria, che cercherà in mille e più modi di occuparci: tra resistenze e connivenze, terrorismo e omicidi politici, il nostro paese si arrenderà solo agli inizi degli anni ’80, quando il famoso divorzio tra il Ministero del Tesoro e la Banca d’Italia (allora ancora pubblica) si consumerà per effetto della collocazione dei titoli di debito all’estero, in pratica versus i grandi banchieri, i quali, cambiali alla mano, potranno esigere le prime “riforme” o meglio i primi pignoramenti.
L’attuale situazione politica vede avanzare un “populismo” che è semplicemente la presa di coscienza da parte del popolo di tutto questo marciume: ecco perché questo è così avversato dalla classe dirigente.
Oggi la politica, la finanza e i media mainstream sono un unicum: è questo il cuore del “sistema”, che bisogna non avversare ma superare. Se c’è una speranza per i popoli, dunque, è proprio questa presa di coscienza: le attuali forze in campo – come i Cinque Stelle – hanno due strade davanti, o farsi fagocitare o fare realmente gli interessi dei cittadini, cosa che li esporrà alla gogna e al pubblico ludibrio ancora per molto tempo. “Siamo il 99%” recitavano gli attivisti di Occupy Wall Street: quando certi concetti diventeranno patrimonio comune, il “sistema” cadrà a pezzi da solo in quanto i cittadini si ribelleranno in mille e più modi… oggi semplicemente inimmaginabili.

More books from Fuoco Edizioni

Cover of the book Geopolitica del terrorismo. Quali minacce? Quali soluzioni? by Gabriele Sannino
Cover of the book Il Vangelo secondo Francesco by Gabriele Sannino
Cover of the book Italia alle urne by Gabriele Sannino
Cover of the book Siria: perchè l'Occidente sbaglia? by Gabriele Sannino
Cover of the book Il ritorno dell'Impero di Mezzo by Gabriele Sannino
Cover of the book Guerra rivoluzionaria by Gabriele Sannino
Cover of the book Il mistero di Calatubo by Gabriele Sannino
Cover of the book Khofafez Afghanistan by Gabriele Sannino
Cover of the book Clergyman by Gabriele Sannino
Cover of the book Triadi by Gabriele Sannino
Cover of the book Odissea nella nebbia by Gabriele Sannino
Cover of the book Celeste nostalgia by Gabriele Sannino
Cover of the book Gloria al Bravo Pueblo by Gabriele Sannino
Cover of the book Il lato oscuro dell’America epub by Gabriele Sannino
Cover of the book La ballata dei Dead Cats by Gabriele Sannino
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy