Author: | Herbert George Wells | ISBN: | 9788882374679 |
Publisher: | MERIDIANO ZERO | Publication: | December 13, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Herbert George Wells |
ISBN: | 9788882374679 |
Publisher: | MERIDIANO ZERO |
Publication: | December 13, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
“Wells aveva uno straordinario senso comico,
paragonabile a quello di Charles Dickens.
Ne La storia di Mr Polly ci sono scene che è impossibile leggere
senza farsi una bella risata, e che parrebbero, oggi, degne di Mr Bean!”
– David Lodge –
Alfred Polly ha un impiego routinario nel settore delle confezioni maschili e trascorre le sue tediose giornate in un piccolo e provinciale paesino del Kent, afflitto da noiosi problemi digestivi. Il tono della narrazione è magistralmente impostato fin dal tranciante incipit: “Odiava Fishbourne, odiava High Street, odiava il suo negozio, sua moglie e i suoi vicini – ogni stramaledetto vicino – e, con inesprimibile amarezza, odiava se stesso”.
Minacciato dalla bancarotta, Mr Polly stabilisce che l’unico modo per liberarsi agilmente dall’odioso impiccio sia quello di suicidarsi simulando un incendio di casa e bottega per lasciare alla moglie la polizza dell’assicurazione. Ma il suo “piccolo incendio doloso” si trasforma in un vero disastro. Il nostro imbranato antieroe non demorde e parte alla ventura, vagabondando alla ricerca di un futuro migliore. Una dimensione tutta da conquistare, che sarà in grado di raggiungere solo in seguito a una lunga serie d’improbabili ed esilaranti “vagamentaggi esplorativi”.
Con la creazione del personaggio di Mr Polly Wells compie uno straordinario autoritratto condito di coraggiosa ironia, esorcizzando il senso d’inadeguatezza provato negli anni giovanili a causa del goffo aspetto fisico e degli snobismi sociali subiti. Un personaggio di bassa estrazione sociale che sviluppa un innato senso per l’epiteto, coniando per ogni situazione spassosi e calzanti neologismi assolutamente originali. Un “piccolo uomo” deciso a fare della propria vita una penosa ma ostinata lotta morale contro la società classista tardovittoriana, che avrebbe potuto spuntar fuori dalle migliori pagine di Dickens e che – in una lettura psicanalitica anziché sociale – ritroviamo nel tormentato Zeno di Italo Svevo.
“Wells aveva uno straordinario senso comico,
paragonabile a quello di Charles Dickens.
Ne La storia di Mr Polly ci sono scene che è impossibile leggere
senza farsi una bella risata, e che parrebbero, oggi, degne di Mr Bean!”
– David Lodge –
Alfred Polly ha un impiego routinario nel settore delle confezioni maschili e trascorre le sue tediose giornate in un piccolo e provinciale paesino del Kent, afflitto da noiosi problemi digestivi. Il tono della narrazione è magistralmente impostato fin dal tranciante incipit: “Odiava Fishbourne, odiava High Street, odiava il suo negozio, sua moglie e i suoi vicini – ogni stramaledetto vicino – e, con inesprimibile amarezza, odiava se stesso”.
Minacciato dalla bancarotta, Mr Polly stabilisce che l’unico modo per liberarsi agilmente dall’odioso impiccio sia quello di suicidarsi simulando un incendio di casa e bottega per lasciare alla moglie la polizza dell’assicurazione. Ma il suo “piccolo incendio doloso” si trasforma in un vero disastro. Il nostro imbranato antieroe non demorde e parte alla ventura, vagabondando alla ricerca di un futuro migliore. Una dimensione tutta da conquistare, che sarà in grado di raggiungere solo in seguito a una lunga serie d’improbabili ed esilaranti “vagamentaggi esplorativi”.
Con la creazione del personaggio di Mr Polly Wells compie uno straordinario autoritratto condito di coraggiosa ironia, esorcizzando il senso d’inadeguatezza provato negli anni giovanili a causa del goffo aspetto fisico e degli snobismi sociali subiti. Un personaggio di bassa estrazione sociale che sviluppa un innato senso per l’epiteto, coniando per ogni situazione spassosi e calzanti neologismi assolutamente originali. Un “piccolo uomo” deciso a fare della propria vita una penosa ma ostinata lotta morale contro la società classista tardovittoriana, che avrebbe potuto spuntar fuori dalle migliori pagine di Dickens e che – in una lettura psicanalitica anziché sociale – ritroviamo nel tormentato Zeno di Italo Svevo.