Author: | Donato Danza | ISBN: | 9788859155386 |
Publisher: | Aletti Editore | Publication: | January 8, 2019 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Donato Danza |
ISBN: | 9788859155386 |
Publisher: | Aletti Editore |
Publication: | January 8, 2019 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Donato Danza è nato ad Ascoli Satriano (Foggia) nel luglio del 1935; ha studiato al liceo classico di Foggia e si è laureato in giurisprudenza. Dopo aver esercitato per alcuni anni la professione forense, ha superato il concorso in magistratura distinguendosi, nella sua opera di giudice, per serietà, preparazione e scrupolo nell'amministrazione della giustizia. Ha raggiunto prestigiosi traguardi nella progressione della carriera e nello svolgimento del suo lavoro, caratterizzato da un'imponente produzione giurisprudenziale ed anche da attività scientifica prestata gratuitamente per diverse riviste tra cui “Giurisprudenza di Merito”, “Giurisprudenza Agraria Italiana”, “Rivista di Giurisprudenza Agraria e dell'Ambiente”, “Giustizia Civile”, con pubblicazione di un numero rilevante di articoli giuridici, note a sentenza e provvedimenti da lui redatti. Negli ultimi anni della sua carriera, quale magistrato di cassazione nominato alle funzioni direttive superiori, ha esercitato le funzioni di consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione in Roma; quindi, a sua domanda, è stato collocato in pensione nel 2005 con il titolo onorifico di presidente aggiunto della Suprema Corte. Nel corso della lunga attività in magistratura non ha trascurato la sua peculiare vocazione letteraria, pubblicando diverse sillogi poetiche spinto dall'intima esigenza di rivelare il travaglio di un'esistenza scorsa per tanti anni nell'impegno e nella fatica di essere giudice, che gli ha lasciato soltanto pochi margini di tempo libero. Meritano particolare menzione Frammenti di vita, Ritagli di ricordi (editi da Artigrafiche di Foggia), Prima che giunga la sera, Atomi di tempo, Parole alate (editi da Libro italiano World di Caltanissetta). In esse malinconia e pessimismo si pongono come una sorta di ripiego di fronte all'incalzare di un male cosmico ed al mistero di una “realtà” approssimativa che non fa mai approdare il poeta a certezze assolute. C'è poi il tema dominante della solitudine in un mondo “marchiato” d'indifferenza, che egli cerca di superare ponendosi in sintonia con la natura e rifiutando l'adattamento ad un contesto sociale predato dall'egoismo e dall'avidità dell'avere. Indotto dal suo amore per l'arte letteraria ed in particolare per la produzione poetica, ha partecipato con successo a vari concorsi di poesia, come “Habere Artem”, “Poetici Orizzonti”, “Poesie del Nuovo Millennio” banditi dalla rivista “Orizzonti” (Aletti Editore); è stato classificato finalista nel Premio “La Poesia del 2005”, bandito dalla rivista “La Nuova Tribuna Letteraria”. Alcune sue liriche sono state inserite in antologie di poeti contemporanei. Figura, tra l'altro, anche nelle Enciclopedie dei Poeti Italiani Contemporanei (Aletti Editore).
Donato Danza è nato ad Ascoli Satriano (Foggia) nel luglio del 1935; ha studiato al liceo classico di Foggia e si è laureato in giurisprudenza. Dopo aver esercitato per alcuni anni la professione forense, ha superato il concorso in magistratura distinguendosi, nella sua opera di giudice, per serietà, preparazione e scrupolo nell'amministrazione della giustizia. Ha raggiunto prestigiosi traguardi nella progressione della carriera e nello svolgimento del suo lavoro, caratterizzato da un'imponente produzione giurisprudenziale ed anche da attività scientifica prestata gratuitamente per diverse riviste tra cui “Giurisprudenza di Merito”, “Giurisprudenza Agraria Italiana”, “Rivista di Giurisprudenza Agraria e dell'Ambiente”, “Giustizia Civile”, con pubblicazione di un numero rilevante di articoli giuridici, note a sentenza e provvedimenti da lui redatti. Negli ultimi anni della sua carriera, quale magistrato di cassazione nominato alle funzioni direttive superiori, ha esercitato le funzioni di consigliere presso la Suprema Corte di Cassazione in Roma; quindi, a sua domanda, è stato collocato in pensione nel 2005 con il titolo onorifico di presidente aggiunto della Suprema Corte. Nel corso della lunga attività in magistratura non ha trascurato la sua peculiare vocazione letteraria, pubblicando diverse sillogi poetiche spinto dall'intima esigenza di rivelare il travaglio di un'esistenza scorsa per tanti anni nell'impegno e nella fatica di essere giudice, che gli ha lasciato soltanto pochi margini di tempo libero. Meritano particolare menzione Frammenti di vita, Ritagli di ricordi (editi da Artigrafiche di Foggia), Prima che giunga la sera, Atomi di tempo, Parole alate (editi da Libro italiano World di Caltanissetta). In esse malinconia e pessimismo si pongono come una sorta di ripiego di fronte all'incalzare di un male cosmico ed al mistero di una “realtà” approssimativa che non fa mai approdare il poeta a certezze assolute. C'è poi il tema dominante della solitudine in un mondo “marchiato” d'indifferenza, che egli cerca di superare ponendosi in sintonia con la natura e rifiutando l'adattamento ad un contesto sociale predato dall'egoismo e dall'avidità dell'avere. Indotto dal suo amore per l'arte letteraria ed in particolare per la produzione poetica, ha partecipato con successo a vari concorsi di poesia, come “Habere Artem”, “Poetici Orizzonti”, “Poesie del Nuovo Millennio” banditi dalla rivista “Orizzonti” (Aletti Editore); è stato classificato finalista nel Premio “La Poesia del 2005”, bandito dalla rivista “La Nuova Tribuna Letteraria”. Alcune sue liriche sono state inserite in antologie di poeti contemporanei. Figura, tra l'altro, anche nelle Enciclopedie dei Poeti Italiani Contemporanei (Aletti Editore).