Author: | Stefano Tedeschi | ISBN: | 9788825405149 |
Publisher: | Delos Digital | Publication: | March 6, 2018 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Stefano Tedeschi |
ISBN: | 9788825405149 |
Publisher: | Delos Digital |
Publication: | March 6, 2018 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Narrativa - romanzo breve (90 pagine) - Il racconto di un'intensa e drammatica avventura che lega tre amici diversi per carattere e indole, ma accomunati da una grande passione per le montagne.
Le terre alte coronate di cime sono leggenda e libertà. I luoghi dove sublimano sogni e desideri che fuggono dai disperati recinti di una società super organizzata ma spietata e materiale.
Nel radioso calore del sole o nelle gelide raffiche della tempesta, tre ragazzi condividono il loro desiderio di orizzonte. Attorno a loro è solo il mistero della natura depositario degli eventi e del destino. Non esiste volontà di conquista perché sulle montagne non c'è nulla da conquistare. Non esiste neppure quella frenesia di prestazione perché la vera prestazione è nascosta nei recessi della propria emotività. In questo senso salire una montagna diviene un fatto privato e non pubblico. Un'intima visione di luoghi e cose che travalica spesso la percezione stereotipata dell'ambiente alpino. Con tutto questo nel cuore, il momento più coinvolgente del racconto sottolinea il grande senso di fraternità degli interpreti, stretti tra loro a difesa del compagno ferito. Nel dramma degli eventi l'unica salvezza viene dalla forza morale. Dall'estremo bisogno di sopravvivere nasce la necessità di farlo assieme, senza abbandonare nessuno. Essere uniti non è solo un esercizio di forza bensì un atto di fraternità, una corazza resistente anche ai fulmini più violenti dell'uragano.
Esiste poi quel senso del viaggio verso una libertà spesso irraggiungibile. Il tempo che scorre inarrestabile lungo le grandi lavagne di pietra, nella perennità del cielo, nella sua estensione illimitata. E in fondo a tutto la solitudine che invade ogni recesso dell'anima, si insinua tra la pelle e il cuore come un virus inguaribile. Alla fine prevale la solitudine, in montagna si è soli. Soli nel vuoto ipnotico e soli quando si arrampica alla ricerca di un'estetica impossibile. Soli nella foresta di luci filtrate, di misteriosi animali nascosti nella sua penombra. Soli nei propri sogni lontani nel tempo e nello spazio libero della natura.
Stefano Tedeschi è pittore e incisore, docente di Storia dell’Arte e insegnate di incisione e litografia a Verona. Si forma come incisore sotto la guida del padre Nereo, realizzando le proprie opere nei locali della Stamperia del cappello, della quale è proprietario e stampatore d’arte. Realizza tirature a stampa di Zigaina, Paloma Picasso, Emilio Vedova, Rafael Alberti.
Ha partecipato a diverse mostre nazionali e ha collaborato con il padre alla realizzazione dei volumi La stampa degli artisti e La litografia degli artisti, rari manuali tecnici adatti all’uso professionale e scolastico.
Si dedica all’alpinismo dal 1978 e nell’inverno 1978/79 si è interessato, tra i primi, all’attività di ricerca sulle cascate di ghiaccio. Nel 1980 ottiene il premio Giancarlo Biasin per giovani alpinisti.
Attualmente è ancora in piena attività alpinistica, con una grande predilezione per le vie d’alta quota. Continua con grande passione la sua ricerca sulle cascate invernali.
Ha già pubblicato Il sogno del grande scozzese (Delos Digital, 2016).
Narrativa - romanzo breve (90 pagine) - Il racconto di un'intensa e drammatica avventura che lega tre amici diversi per carattere e indole, ma accomunati da una grande passione per le montagne.
Le terre alte coronate di cime sono leggenda e libertà. I luoghi dove sublimano sogni e desideri che fuggono dai disperati recinti di una società super organizzata ma spietata e materiale.
Nel radioso calore del sole o nelle gelide raffiche della tempesta, tre ragazzi condividono il loro desiderio di orizzonte. Attorno a loro è solo il mistero della natura depositario degli eventi e del destino. Non esiste volontà di conquista perché sulle montagne non c'è nulla da conquistare. Non esiste neppure quella frenesia di prestazione perché la vera prestazione è nascosta nei recessi della propria emotività. In questo senso salire una montagna diviene un fatto privato e non pubblico. Un'intima visione di luoghi e cose che travalica spesso la percezione stereotipata dell'ambiente alpino. Con tutto questo nel cuore, il momento più coinvolgente del racconto sottolinea il grande senso di fraternità degli interpreti, stretti tra loro a difesa del compagno ferito. Nel dramma degli eventi l'unica salvezza viene dalla forza morale. Dall'estremo bisogno di sopravvivere nasce la necessità di farlo assieme, senza abbandonare nessuno. Essere uniti non è solo un esercizio di forza bensì un atto di fraternità, una corazza resistente anche ai fulmini più violenti dell'uragano.
Esiste poi quel senso del viaggio verso una libertà spesso irraggiungibile. Il tempo che scorre inarrestabile lungo le grandi lavagne di pietra, nella perennità del cielo, nella sua estensione illimitata. E in fondo a tutto la solitudine che invade ogni recesso dell'anima, si insinua tra la pelle e il cuore come un virus inguaribile. Alla fine prevale la solitudine, in montagna si è soli. Soli nel vuoto ipnotico e soli quando si arrampica alla ricerca di un'estetica impossibile. Soli nella foresta di luci filtrate, di misteriosi animali nascosti nella sua penombra. Soli nei propri sogni lontani nel tempo e nello spazio libero della natura.
Stefano Tedeschi è pittore e incisore, docente di Storia dell’Arte e insegnate di incisione e litografia a Verona. Si forma come incisore sotto la guida del padre Nereo, realizzando le proprie opere nei locali della Stamperia del cappello, della quale è proprietario e stampatore d’arte. Realizza tirature a stampa di Zigaina, Paloma Picasso, Emilio Vedova, Rafael Alberti.
Ha partecipato a diverse mostre nazionali e ha collaborato con il padre alla realizzazione dei volumi La stampa degli artisti e La litografia degli artisti, rari manuali tecnici adatti all’uso professionale e scolastico.
Si dedica all’alpinismo dal 1978 e nell’inverno 1978/79 si è interessato, tra i primi, all’attività di ricerca sulle cascate di ghiaccio. Nel 1980 ottiene il premio Giancarlo Biasin per giovani alpinisti.
Attualmente è ancora in piena attività alpinistica, con una grande predilezione per le vie d’alta quota. Continua con grande passione la sua ricerca sulle cascate invernali.
Ha già pubblicato Il sogno del grande scozzese (Delos Digital, 2016).