L’arte di essere felici

Nonfiction, Religion & Spirituality, Philosophy
Cover of the book L’arte di essere felici by Arthur Schopenhauer, Adelphi
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Author: Arthur Schopenhauer ISBN: 9788845978920
Publisher: Adelphi Publication: March 23, 2017
Imprint: Adelphi Language: Italian
Author: Arthur Schopenhauer
ISBN: 9788845978920
Publisher: Adelphi
Publication: March 23, 2017
Imprint: Adelphi
Language: Italian

Nello sterminato fascio di carte che compongono gli scritti postumi di Schopenhauer si cela un abbozzo di eudemonologia – ossia l’arte di essere felici. Schopenhauer concepì infatti il disegno di radunare in un manualetto, articolandoli in cinquanta massime, una serie di pensieri che era venuto formulando nel corso del tempo e che insegnano come vivere il più felicemente possibile in un mondo in cui «la felicità e i piaceri sono soltanto chimere che un’illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali e si annunciano immediatamente da sé, senza bisogno dell’illusione e dell’attesa». Con la lucidità e il rigore a lui consueti, Schopenhauer giunge alla conclusione che la felicità di cui si discorre non è che un eufemismo, giacché «“vivere felici” può significare solo vivere il meno infelici possibile, o, in breve, vivere passabilmente». Il grande maestro del pessimismo riesce così a offrirci una cauta e diffidente guida a una felicità che per questa volta non sarà illusoria e corrisponderà alla «vera esistenza dell’uomo», per Schopenhauer equivalente a «ciò che di fatto accade al suo interno», al suo «piacere interiore».

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Nello sterminato fascio di carte che compongono gli scritti postumi di Schopenhauer si cela un abbozzo di eudemonologia – ossia l’arte di essere felici. Schopenhauer concepì infatti il disegno di radunare in un manualetto, articolandoli in cinquanta massime, una serie di pensieri che era venuto formulando nel corso del tempo e che insegnano come vivere il più felicemente possibile in un mondo in cui «la felicità e i piaceri sono soltanto chimere che un’illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali e si annunciano immediatamente da sé, senza bisogno dell’illusione e dell’attesa». Con la lucidità e il rigore a lui consueti, Schopenhauer giunge alla conclusione che la felicità di cui si discorre non è che un eufemismo, giacché «“vivere felici” può significare solo vivere il meno infelici possibile, o, in breve, vivere passabilmente». Il grande maestro del pessimismo riesce così a offrirci una cauta e diffidente guida a una felicità che per questa volta non sarà illusoria e corrisponderà alla «vera esistenza dell’uomo», per Schopenhauer equivalente a «ciò che di fatto accade al suo interno», al suo «piacere interiore».

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