Le Legioni Romane

Storia di Roma e del Suo Impero

Nonfiction, History, Italy, Ancient History, Rome, Military
Cover of the book Le Legioni Romane by Autori Vari, Self-Publish
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Author: Autori Vari ISBN: 1230000311397
Publisher: Self-Publish Publication: March 14, 2015
Imprint: Language: Italian
Author: Autori Vari
ISBN: 1230000311397
Publisher: Self-Publish
Publication: March 14, 2015
Imprint:
Language: Italian

La parola legione deriva dal latino lègere, raccogliere, si chiamò così originariamente tutta la forza che lo Stato romano, ai tempi di Romolo, poteva raccogliere sotto l’insegna. Non era una grande forza, un grande esercito. Le tre tribù originarie dovevano fornire ciascuna mille uomini di fanteria e cento cavalieri; e perciò tutto l’esercito, cioè tutta la legione, fu di 3000 fanti e di 300 cavalieri.

Servio Tullio, modificando la compagine militare e chiamando a parteciparvi tutti i cittadini, allargò molto l’esercito. La legione fu composta allora di 4200 fanti, così divisi: 1200 astati (o soldati di prima linea), 1200 principi (o soldati di seconda linea) e 800 triari (o soldati di terza linea). Vi erano inoltre 600 rorarii e 400 accensi. Questi ultimi erano soldati vestiti alla leggera, che poi furono chiamati vélites.

Pian piano anche il numero delle legioni aumentò. I veliti scomparvero e furono sostituiti da soldati specializzati che però non facevano parte della legione, ma costituivano corpi a parte: essi erano sagittarii (tiratori di saette), ferentarii, funditores, ecc.

La legione veniva poi divisa in dieci coorti, di tre manipoli ciascuna, e ogni manipolo in due centurie. Ogni legione ai tempi della repubblica era comandata da un tribuno, e più tardi da un legato, che aveva sotto di sé sei tribuni, un prefetto del campo, 95 centurioni e 59 optiones o sottotenenti. Aveva poi i suoi medici, veterinari, musicisti, aruspici, operai, contabili. Sotto Traiano le legioni erano trenta. Ognuna aveva un nome speciale e un numero.

Celebre è la Legione fulminante. Secondo una tradizione raccontata anche da scrittori pagani, durante una guerra i Romani comandati da Marco Aurelio stavano per aver la peggio, quando una legione composta tutta di cristiani a furia di preghiere ottenne che scoppiasse un gran temporale, nel quale l’esercito nemico fu messo in fuga a furia di fulmini. Marco Aurelio ordinò allora che la legione portasse il nome di legione fulminante e che si sospendesse ogni persecuzione contro i cristiani.

Altrettanto celebre è la Legione tebana. Aveva questo nome perché reclutata tutta in Tebaide e composta di tutti soldati cristiani; fu due volte decimata e poi massacrata per ordine dell’imperatore Massimiano Ercole, per aver negato di sacrificare agli Dei.

 

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La parola legione deriva dal latino lègere, raccogliere, si chiamò così originariamente tutta la forza che lo Stato romano, ai tempi di Romolo, poteva raccogliere sotto l’insegna. Non era una grande forza, un grande esercito. Le tre tribù originarie dovevano fornire ciascuna mille uomini di fanteria e cento cavalieri; e perciò tutto l’esercito, cioè tutta la legione, fu di 3000 fanti e di 300 cavalieri.

Servio Tullio, modificando la compagine militare e chiamando a parteciparvi tutti i cittadini, allargò molto l’esercito. La legione fu composta allora di 4200 fanti, così divisi: 1200 astati (o soldati di prima linea), 1200 principi (o soldati di seconda linea) e 800 triari (o soldati di terza linea). Vi erano inoltre 600 rorarii e 400 accensi. Questi ultimi erano soldati vestiti alla leggera, che poi furono chiamati vélites.

Pian piano anche il numero delle legioni aumentò. I veliti scomparvero e furono sostituiti da soldati specializzati che però non facevano parte della legione, ma costituivano corpi a parte: essi erano sagittarii (tiratori di saette), ferentarii, funditores, ecc.

La legione veniva poi divisa in dieci coorti, di tre manipoli ciascuna, e ogni manipolo in due centurie. Ogni legione ai tempi della repubblica era comandata da un tribuno, e più tardi da un legato, che aveva sotto di sé sei tribuni, un prefetto del campo, 95 centurioni e 59 optiones o sottotenenti. Aveva poi i suoi medici, veterinari, musicisti, aruspici, operai, contabili. Sotto Traiano le legioni erano trenta. Ognuna aveva un nome speciale e un numero.

Celebre è la Legione fulminante. Secondo una tradizione raccontata anche da scrittori pagani, durante una guerra i Romani comandati da Marco Aurelio stavano per aver la peggio, quando una legione composta tutta di cristiani a furia di preghiere ottenne che scoppiasse un gran temporale, nel quale l’esercito nemico fu messo in fuga a furia di fulmini. Marco Aurelio ordinò allora che la legione portasse il nome di legione fulminante e che si sospendesse ogni persecuzione contro i cristiani.

Altrettanto celebre è la Legione tebana. Aveva questo nome perché reclutata tutta in Tebaide e composta di tutti soldati cristiani; fu due volte decimata e poi massacrata per ordine dell’imperatore Massimiano Ercole, per aver negato di sacrificare agli Dei.

 

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