Author: | Francesco Montefredine, Louis Gabriel Michaud, Jean Baptiste Pierre Jullien de Courcelles, Carlo Botta, Pietro Colletta, Charles Mullié, Giuseppe Buttà, Giacinto De Sivo | ISBN: | 9788896576359 |
Publisher: | Edizioni Trabant | Publication: | September 19, 2013 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Francesco Montefredine, Louis Gabriel Michaud, Jean Baptiste Pierre Jullien de Courcelles, Carlo Botta, Pietro Colletta, Charles Mullié, Giuseppe Buttà, Giacinto De Sivo |
ISBN: | 9788896576359 |
Publisher: | Edizioni Trabant |
Publication: | September 19, 2013 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Eroe o carnefice? Benefattore o flagello? Il giudizio dei posteri non è mai stato concorde sulla figura di Charles-Antoine Manhès, aiutante di campo di Gioacchino Murat, incaricato negli anni 10 del XIX secolo della repressione del brigantaggio negli Abruzzi e nelle Calabrie.
Il presente volume raccoglie le più significative testimonianze sulla vita dell’ufficiale napoleonico: a partire dalle cronache francesi del tempo, passando per storici del calibro di Colletta e Botta, fino ai tempi del brigantaggio post-unitario, si delinea un percorso storiografico nel corso del quale la figura di Manhès è stata via via interpretata come quella di un fedele servitore dello Stato, un benemerito pacificatore, un crudele invasore straniero e persino un genocida.
Un personaggio storico oggi dimenticato, ma popolarissimo nell’800, capace di racchiudere in sé tutte le contraddizioni di un’epoca. Come scrisse Carlo Botta: «il suo nome sarà e maledetto e benedetto per sempre».
Eroe o carnefice? Benefattore o flagello? Il giudizio dei posteri non è mai stato concorde sulla figura di Charles-Antoine Manhès, aiutante di campo di Gioacchino Murat, incaricato negli anni 10 del XIX secolo della repressione del brigantaggio negli Abruzzi e nelle Calabrie.
Il presente volume raccoglie le più significative testimonianze sulla vita dell’ufficiale napoleonico: a partire dalle cronache francesi del tempo, passando per storici del calibro di Colletta e Botta, fino ai tempi del brigantaggio post-unitario, si delinea un percorso storiografico nel corso del quale la figura di Manhès è stata via via interpretata come quella di un fedele servitore dello Stato, un benemerito pacificatore, un crudele invasore straniero e persino un genocida.
Un personaggio storico oggi dimenticato, ma popolarissimo nell’800, capace di racchiudere in sé tutte le contraddizioni di un’epoca. Come scrisse Carlo Botta: «il suo nome sarà e maledetto e benedetto per sempre».