Author: | Gilberto Bignamini | ISBN: | 9788897922872 |
Publisher: | Giochidimagia Editore | Publication: | December 26, 2017 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Gilberto Bignamini |
ISBN: | 9788897922872 |
Publisher: | Giochidimagia Editore |
Publication: | December 26, 2017 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
I fenomeni di trance sono stati indagati oramai da più di due secoli. Le manifestazioni del soggetto ipnotico sono note. Le moderne tecnologie, in aggiunta, hanno permesso di osservare le aree del cervello attive durante questi stati della coscienza. Le statistiche sono ancora troppo lacunose per delle conclusioni definitive che riserveranno ancora molte sorprese. Queste aree, infatti, cambiano con l’identità etnica o il sesso e non sono sempre ubicate nello stesso loco cerebrale. L’area della trance, inoltre, cambia nel tempo anche nella medesima persona.
I magnetizzatori, gli ipnotizzatori e i suggestionatori sono sempre rimasti ai margini della ricerca scientifica. Mancano completamente degli studi approfonditi su queste personalità straordinarie. La psicoanalisi ha raccolto alcuni dati dai quali sono emerse, come caratteristiche peculiari, il gusto per la teatralità e lo spiccato senso di onnipotenza. Esistono delle pubblicazioni su medium e sensitivi, quali categorie affini, che sono soltanto parzialmente adattabili per definire il profilo.
Mesmer e il seguito di sanitari che praticarono l’ipnosi e la suggestione dopo di lui non avevano interesse a individuare delle peculiari doti personali nell’ambito della categoria dei medici, i quali, piuttosto, hanno sempre insistito sulla qualità oggettiva della tecnica ipnotica. Il fatto che alcuni, diversamente da altri, riescano a indurre la trance lascia però presupporre l’esistenza di talenti specifici di cui occorre essere necessariamente in possesso per poterla praticare, doti che stanno diventando sempre più rare e per questo preziose. La volontà di sottrarsi a qualsiasi forma di sistematico studio scientifico della personalità è alla base di questa ricognizione. Jean Martin Charcot, nell’ospedale psichiatrico della Salpêtrière, aveva identificato delle patologie specifiche per gli ipnotizzati: isteria per le femmine ed epilessia per i maschi. Il timore dell’insorgere di qualche anormalità o patologia mentale anche a carico degli ipnotizzatori, cioè della stessa classe medica, ha fatto cadere la questione sotto silenzio.
Questo studio, con l’esercizio diretto della pratica, l’osservazione degli operatori e l’analisi approfondita delle singole tecniche d’induzione, vuole svelare come nasce, si coltiva e si conserva quel tratto distintivo che caratterizza trasversalmente questa categoria di persone.
Il secondo filone attiene all’ipnosi delle masse. Le masse, nella società dell’informazione, hanno dei comportamenti che ricordano quelli di trance. Nella moltitudine si forma spesso l’unità psicologica che sottopone vasti gruppi di persone alla manipolazione e all’eterodirezione. Gli agitatori suscitano fenomeni analoghi a quelli di una gigantesca ipnosi di massa che spesso ottiene dei risultati identici al lavaggio del cervello e alla dipendenza da stupefacente. Ragionamenti speculativi, di fronte a psicologie così facilmente vulnerabili, potrebbero aprire degli orizzonti vastissimi a magnetizzatori, ipnotizzatori o suggestionatori ambiziosi in cerca di affermazioni, anche in forma organizzata. La suggestione collettiva, in presenza frontale dell’ipnotizzatore, con gli opportuni adattamenti, funziona secondo i noti canoni della trance individuale. Quando, invece, le suggestioni si dovranno avvalere di mezzi di comunicazione di massa come intermediari le dinamiche saranno più lente a essere apprese e dovrà essere costruito un mainstream, cioè un orientamento comune, che si consoliderà con la ripetizione ossessiva degli stereotipi culturali dominanti, creati da intellettuali o persone capaci d’influenzare l’opinione pubblica.
I fenomeni di trance sono stati indagati oramai da più di due secoli. Le manifestazioni del soggetto ipnotico sono note. Le moderne tecnologie, in aggiunta, hanno permesso di osservare le aree del cervello attive durante questi stati della coscienza. Le statistiche sono ancora troppo lacunose per delle conclusioni definitive che riserveranno ancora molte sorprese. Queste aree, infatti, cambiano con l’identità etnica o il sesso e non sono sempre ubicate nello stesso loco cerebrale. L’area della trance, inoltre, cambia nel tempo anche nella medesima persona.
I magnetizzatori, gli ipnotizzatori e i suggestionatori sono sempre rimasti ai margini della ricerca scientifica. Mancano completamente degli studi approfonditi su queste personalità straordinarie. La psicoanalisi ha raccolto alcuni dati dai quali sono emerse, come caratteristiche peculiari, il gusto per la teatralità e lo spiccato senso di onnipotenza. Esistono delle pubblicazioni su medium e sensitivi, quali categorie affini, che sono soltanto parzialmente adattabili per definire il profilo.
Mesmer e il seguito di sanitari che praticarono l’ipnosi e la suggestione dopo di lui non avevano interesse a individuare delle peculiari doti personali nell’ambito della categoria dei medici, i quali, piuttosto, hanno sempre insistito sulla qualità oggettiva della tecnica ipnotica. Il fatto che alcuni, diversamente da altri, riescano a indurre la trance lascia però presupporre l’esistenza di talenti specifici di cui occorre essere necessariamente in possesso per poterla praticare, doti che stanno diventando sempre più rare e per questo preziose. La volontà di sottrarsi a qualsiasi forma di sistematico studio scientifico della personalità è alla base di questa ricognizione. Jean Martin Charcot, nell’ospedale psichiatrico della Salpêtrière, aveva identificato delle patologie specifiche per gli ipnotizzati: isteria per le femmine ed epilessia per i maschi. Il timore dell’insorgere di qualche anormalità o patologia mentale anche a carico degli ipnotizzatori, cioè della stessa classe medica, ha fatto cadere la questione sotto silenzio.
Questo studio, con l’esercizio diretto della pratica, l’osservazione degli operatori e l’analisi approfondita delle singole tecniche d’induzione, vuole svelare come nasce, si coltiva e si conserva quel tratto distintivo che caratterizza trasversalmente questa categoria di persone.
Il secondo filone attiene all’ipnosi delle masse. Le masse, nella società dell’informazione, hanno dei comportamenti che ricordano quelli di trance. Nella moltitudine si forma spesso l’unità psicologica che sottopone vasti gruppi di persone alla manipolazione e all’eterodirezione. Gli agitatori suscitano fenomeni analoghi a quelli di una gigantesca ipnosi di massa che spesso ottiene dei risultati identici al lavaggio del cervello e alla dipendenza da stupefacente. Ragionamenti speculativi, di fronte a psicologie così facilmente vulnerabili, potrebbero aprire degli orizzonti vastissimi a magnetizzatori, ipnotizzatori o suggestionatori ambiziosi in cerca di affermazioni, anche in forma organizzata. La suggestione collettiva, in presenza frontale dell’ipnotizzatore, con gli opportuni adattamenti, funziona secondo i noti canoni della trance individuale. Quando, invece, le suggestioni si dovranno avvalere di mezzi di comunicazione di massa come intermediari le dinamiche saranno più lente a essere apprese e dovrà essere costruito un mainstream, cioè un orientamento comune, che si consoliderà con la ripetizione ossessiva degli stereotipi culturali dominanti, creati da intellettuali o persone capaci d’influenzare l’opinione pubblica.