Author: | Georges Simenon | ISBN: | 9788845974441 |
Publisher: | Adelphi | Publication: | April 2, 2014 |
Imprint: | Adelphi | Language: | Italian |
Author: | Georges Simenon |
ISBN: | 9788845974441 |
Publisher: | Adelphi |
Publication: | April 2, 2014 |
Imprint: | Adelphi |
Language: | Italian |
Alla fine degli anni Trenta, pur avendo dichiarato solennemente di non voler più scrivere polizieschi, Simenon, che ha un tenore di vita sempre più dispendioso e non è del tutto soddisfatto dei ritmi e delle tirature con cui il suo nuovo editore, Gaston Gallimard, manda in libreria i suoi romanzi, comincia a essere fortemente tentato dall’idea di richiamare in servizio il commissario Maigret – senza però che questo comprometta l’immagine di «letterato» che si sta costruendo. Problema non facile da risolvere. A sciogliere il nodo sarà un evento capitale: la guerra, con l’occupazione della Francia nel giugno 1940 e le crescenti difficoltà nell’approvvigionamento di risme di carta. Lo stesso Gaston Gallimard lo dirà senza mezzi termini a Simenon: gli sarà più facile procurarsela, la carta, se servirà per stampare le inchieste di Maigret. E così, nel 1942, in "Cécile è morta" i lettori ritroveranno il commissario tranquillamente installato nel suo ufficio del Quai des Orfèvres, accanto alla celebre stufa di ghisa. I cinque racconti contenuti in questo volume, scritti tra il 1938 e il 1941, appartengono proprio a quel periodo di incertezza: tant’è che se nei primi due Maigret è ancora in pensione (nell’"Improbabile signor Owen" si sta addirittura godendo qualche giorno di vacanza, senza la moglie, in un grande albergo della Croisette) e in "Vendita all’asta" è diventato, abbastanza incongruamente, capo della squadra mobile di Nantes, negli ultimi due è di nuovo a Parigi, pronto a rimettersi a indagare insieme ai suoi uomini (anch’essi resuscitati per l’occasione, dato che Simenon aveva fatto morire Lucas in "La signorina Berthe e il suo amante" e Torrence già in "Pietr il Lettone"!).
Alla fine degli anni Trenta, pur avendo dichiarato solennemente di non voler più scrivere polizieschi, Simenon, che ha un tenore di vita sempre più dispendioso e non è del tutto soddisfatto dei ritmi e delle tirature con cui il suo nuovo editore, Gaston Gallimard, manda in libreria i suoi romanzi, comincia a essere fortemente tentato dall’idea di richiamare in servizio il commissario Maigret – senza però che questo comprometta l’immagine di «letterato» che si sta costruendo. Problema non facile da risolvere. A sciogliere il nodo sarà un evento capitale: la guerra, con l’occupazione della Francia nel giugno 1940 e le crescenti difficoltà nell’approvvigionamento di risme di carta. Lo stesso Gaston Gallimard lo dirà senza mezzi termini a Simenon: gli sarà più facile procurarsela, la carta, se servirà per stampare le inchieste di Maigret. E così, nel 1942, in "Cécile è morta" i lettori ritroveranno il commissario tranquillamente installato nel suo ufficio del Quai des Orfèvres, accanto alla celebre stufa di ghisa. I cinque racconti contenuti in questo volume, scritti tra il 1938 e il 1941, appartengono proprio a quel periodo di incertezza: tant’è che se nei primi due Maigret è ancora in pensione (nell’"Improbabile signor Owen" si sta addirittura godendo qualche giorno di vacanza, senza la moglie, in un grande albergo della Croisette) e in "Vendita all’asta" è diventato, abbastanza incongruamente, capo della squadra mobile di Nantes, negli ultimi due è di nuovo a Parigi, pronto a rimettersi a indagare insieme ai suoi uomini (anch’essi resuscitati per l’occasione, dato che Simenon aveva fatto morire Lucas in "La signorina Berthe e il suo amante" e Torrence già in "Pietr il Lettone"!).