Author: | Lombardo Claudio | ISBN: | 9788893757058 |
Publisher: | Kimerik | Publication: | May 19, 2018 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Lombardo Claudio |
ISBN: | 9788893757058 |
Publisher: | Kimerik |
Publication: | May 19, 2018 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Non mi piace fare prefazioni, ma a Claudio Lombardo non posso rifiutarla, tale è la Sua passione per ciò che ha scritto.
Non posso comunque rinunciare allo spirito provocatorio che da sempre mi accompagna: perché dunque non dovrei poter essere un Algoritmo?
Secondo un certo approccio psicologico anch’io potrei essere un algoritmo, incarnato quanto si vuole, ma pur sempre algoritmo: un insieme di procedure strutturate e apprese attraverso opportuni programmi che includano potenzialità di sviluppo autonomo.
Penso a “Her”, l’interessante film di Spike Jonze (2013) in cui si verificano comportamenti verosimili e verosimilmente probabili di interazione persona-persona, persona-macchina, macchina-macchina … in cui “Qualcuno” o “Qualcosa”, non importa “Chi”, interagisce con l’Altro e nemmeno importa “Quale”, conoscendo più in profondità se stesso e l’altro, perché secondo una certa impostazione di pensiero e ricerca così può e “deve” essere.
Perché – inesorabilmente e ovviamente – la Scienza è interpretazione e narrazione di eventi e cause, non diversa da qualsiasi altra narrazione, se non per il fatto di dover obbedire a certi statuti epistemologici … anch’essi tuttavia variabili nello spazio e nel tempo come tutto ciò che esiste e oltre ogni paradosso … PANTA REI!
Non mi piace fare prefazioni, ma a Claudio Lombardo non posso rifiutarla, tale è la Sua passione per ciò che ha scritto.
Non posso comunque rinunciare allo spirito provocatorio che da sempre mi accompagna: perché dunque non dovrei poter essere un Algoritmo?
Secondo un certo approccio psicologico anch’io potrei essere un algoritmo, incarnato quanto si vuole, ma pur sempre algoritmo: un insieme di procedure strutturate e apprese attraverso opportuni programmi che includano potenzialità di sviluppo autonomo.
Penso a “Her”, l’interessante film di Spike Jonze (2013) in cui si verificano comportamenti verosimili e verosimilmente probabili di interazione persona-persona, persona-macchina, macchina-macchina … in cui “Qualcuno” o “Qualcosa”, non importa “Chi”, interagisce con l’Altro e nemmeno importa “Quale”, conoscendo più in profondità se stesso e l’altro, perché secondo una certa impostazione di pensiero e ricerca così può e “deve” essere.
Perché – inesorabilmente e ovviamente – la Scienza è interpretazione e narrazione di eventi e cause, non diversa da qualsiasi altra narrazione, se non per il fatto di dover obbedire a certi statuti epistemologici … anch’essi tuttavia variabili nello spazio e nel tempo come tutto ciò che esiste e oltre ogni paradosso … PANTA REI!