Author: | san Giovanni della Croce | ISBN: | 9788898473649 |
Publisher: | KKIEN Publ. Int. | Publication: | April 19, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | san Giovanni della Croce |
ISBN: | 9788898473649 |
Publisher: | KKIEN Publ. Int. |
Publication: | April 19, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Nella storia della teologia e della spiritualità cristiana san Giovanni della Croce è probabilmente il mistico che più ha indagato e descritto la natura, il dinamismo e gli effetti della prova nella vita dello spirito, prova che ha magistralmente identificato con la metafora della notte.
Alla “notte oscura” viene attribuito il valore centrale che ne fa l’espressione sintetica dell’esperienza mistica: si riferisce, infatti, a tutti i momenti dell’esperienza e quindi anche a quello culminante, quando diventa “notte pacifica, abissale e oscura intelligenza divina”, allorché l’anima si unisce a Dio “trasformata dall’amore”. Ma è notte anche perché è il luogo dove agisce la fede, che procede nell’oscurità, cioè nella non conoscenza dell’obiettivo finale, anche se cammino di progressiva trasformazione, purificazione del soggetto, il quale perde uno dopo l’altro i suoi attaccamenti ai sensi e alle facoltà psichiche (intelletto, immaginazione e desiderio).
La “notte” porta a sviluppare la capacità di contemplazione che, in modo apparentemente molto semplice, è descritta come un “rimanere quieti trascurando qualsiasi opera interiore ed esteriore e tenendo lontana ogni sollecitudine di fare qualche cosa”. In realtà si tratta di un suggerimento molto tecnico, che viene spiegato come un cessare da ogni ‘meditazione’ di tipo discorsivo (come sarebbe p. es. riflettere su un passo della Scrittura o altri simili esercizi in cui è coinvolto il pensiero) e restare fermi su un oggetto singolo e specifico, che nella fattispecie è la sensazione della presenza di Dio.
Nella storia della teologia e della spiritualità cristiana san Giovanni della Croce è probabilmente il mistico che più ha indagato e descritto la natura, il dinamismo e gli effetti della prova nella vita dello spirito, prova che ha magistralmente identificato con la metafora della notte.
Alla “notte oscura” viene attribuito il valore centrale che ne fa l’espressione sintetica dell’esperienza mistica: si riferisce, infatti, a tutti i momenti dell’esperienza e quindi anche a quello culminante, quando diventa “notte pacifica, abissale e oscura intelligenza divina”, allorché l’anima si unisce a Dio “trasformata dall’amore”. Ma è notte anche perché è il luogo dove agisce la fede, che procede nell’oscurità, cioè nella non conoscenza dell’obiettivo finale, anche se cammino di progressiva trasformazione, purificazione del soggetto, il quale perde uno dopo l’altro i suoi attaccamenti ai sensi e alle facoltà psichiche (intelletto, immaginazione e desiderio).
La “notte” porta a sviluppare la capacità di contemplazione che, in modo apparentemente molto semplice, è descritta come un “rimanere quieti trascurando qualsiasi opera interiore ed esteriore e tenendo lontana ogni sollecitudine di fare qualche cosa”. In realtà si tratta di un suggerimento molto tecnico, che viene spiegato come un cessare da ogni ‘meditazione’ di tipo discorsivo (come sarebbe p. es. riflettere su un passo della Scrittura o altri simili esercizi in cui è coinvolto il pensiero) e restare fermi su un oggetto singolo e specifico, che nella fattispecie è la sensazione della presenza di Dio.