Author: | Francesco Masia | ISBN: | 9788862065962 |
Publisher: | Vertigo Edizioni | Publication: | June 9, 2018 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Francesco Masia |
ISBN: | 9788862065962 |
Publisher: | Vertigo Edizioni |
Publication: | June 9, 2018 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
«Francesco Masia in questa raccolta, come già nella precedente, articola il legame che lo unisce alla sua splendida terra, la Sardegna, parlando di essa (e ad essa) attraverso il Sardo, non dialetto, ma vera e propria lingua che si fa strumento prediletto tra le mani del poeta per liberare le parole racchiuse nella sua anima. Il pensiero si fa ricorrente, l’espressività necessaria, proprio come un “assillo” torna costantemente con i suoi pensieri, i suoi ricordi e le sue sensazioni che sfumano nel tempo ma non perdono mai la vividezza del sentimento puro.» (dalla Prefazione)
Franco (Francesco) Masia, madre Algherese e padre Ittirese, nasce nel 1954 in un piccolo centro della Sardegna, Tula, in provincia di Sassari, dove attualmente risiede, sposato con Graziella. Sin da ragazzo, appassionato di poesia e letteratura, dovette abbandonare presto gli studi però per dedicarsi al lavoro attivo negli anni ’70 per necessità contingenti. È secondogenito di un nucleo familiare composto da un fratello minore e quattro sorelle. Da giovanissimo continua ad acculturarsi in privato frequentando con sacrificio vari corsi di specializzazione, intraprende ed è titolare di una piccola impresa edile (figlio d’arte), lavorando quasi sempre fuori dal paese, ed in particolare in Costa Smeralda. La sua alta propensione all’associazionismo lo porta nell’organizzazione imprenditoriale a ricoprire i massimi livelli dirigenziali: Presidente Provinciale, Dirigente Regionale e per dieci anni componente la Direzione Nazionale. Nel 2004 è colpito da ischemia acuta, gli viene riscontrata una cardiopatia, è costretto all’infermità ed i medici ne consigliano il totale riposo. Oggi con piglio si dedica più assiduamente a quanto da piccolo abbandonato, mettendo a frutto tutte quelle sapienze ed esperienze umane, sociali, lavorative, sindacali e associazionistiche vissute.
Opere dell’autore: Tribulias, Istinchiddias e Buttios, Canti, Pianti e rimpianti, disFAIDAnte, Duas limbas duos coros, Boghes a bentu, Wai-Wai, Su calendariu poeticu gregorianu, Umores, Sas bonas manzanadas, Il pescatore del lago, Sonos e sonetos de Logudoro, A runcu e a chima, Sentores, Suspiros, Tres Culturas.
In copertina quadro del Pittore Cici Egidio Peis.
«Francesco Masia in questa raccolta, come già nella precedente, articola il legame che lo unisce alla sua splendida terra, la Sardegna, parlando di essa (e ad essa) attraverso il Sardo, non dialetto, ma vera e propria lingua che si fa strumento prediletto tra le mani del poeta per liberare le parole racchiuse nella sua anima. Il pensiero si fa ricorrente, l’espressività necessaria, proprio come un “assillo” torna costantemente con i suoi pensieri, i suoi ricordi e le sue sensazioni che sfumano nel tempo ma non perdono mai la vividezza del sentimento puro.» (dalla Prefazione)
Franco (Francesco) Masia, madre Algherese e padre Ittirese, nasce nel 1954 in un piccolo centro della Sardegna, Tula, in provincia di Sassari, dove attualmente risiede, sposato con Graziella. Sin da ragazzo, appassionato di poesia e letteratura, dovette abbandonare presto gli studi però per dedicarsi al lavoro attivo negli anni ’70 per necessità contingenti. È secondogenito di un nucleo familiare composto da un fratello minore e quattro sorelle. Da giovanissimo continua ad acculturarsi in privato frequentando con sacrificio vari corsi di specializzazione, intraprende ed è titolare di una piccola impresa edile (figlio d’arte), lavorando quasi sempre fuori dal paese, ed in particolare in Costa Smeralda. La sua alta propensione all’associazionismo lo porta nell’organizzazione imprenditoriale a ricoprire i massimi livelli dirigenziali: Presidente Provinciale, Dirigente Regionale e per dieci anni componente la Direzione Nazionale. Nel 2004 è colpito da ischemia acuta, gli viene riscontrata una cardiopatia, è costretto all’infermità ed i medici ne consigliano il totale riposo. Oggi con piglio si dedica più assiduamente a quanto da piccolo abbandonato, mettendo a frutto tutte quelle sapienze ed esperienze umane, sociali, lavorative, sindacali e associazionistiche vissute.
Opere dell’autore: Tribulias, Istinchiddias e Buttios, Canti, Pianti e rimpianti, disFAIDAnte, Duas limbas duos coros, Boghes a bentu, Wai-Wai, Su calendariu poeticu gregorianu, Umores, Sas bonas manzanadas, Il pescatore del lago, Sonos e sonetos de Logudoro, A runcu e a chima, Sentores, Suspiros, Tres Culturas.
In copertina quadro del Pittore Cici Egidio Peis.