Author: | Lavinia Scarlatti | ISBN: | 1230000209255 |
Publisher: | Self-Publish | Publication: | January 13, 2014 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Lavinia Scarlatti |
ISBN: | 1230000209255 |
Publisher: | Self-Publish |
Publication: | January 13, 2014 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Firenze, nel mese di gennaio. Dalla finestra potevo vedere soltanto il cielo grigio, quasi in dissolvenza. Ero ancora a letto quando mi resi conto che poche ore dopo avrei incontrato la prima delle donne che avevano accettato di lasciarsi intervistare da me.
Mi chiamo Lavinia Scarlatti e sono una giornalista. Così tento di definirmi. Sono romana ma ho vissuto la mia infanzia e l’adolescenza a Firenze. Dopo l’università ho trascorso molti anni all’estero per poi tornare in Toscana.
Quella mattina vestivo leggera. Il sole non osava molto, scesi in strada, portavo un cappotto corto di lana e m’incamminai verso il mio appuntamento. Attraversai la strada silenziosa, tenendo le mani dentro le tasche sfoderate, cercavo il calore dei raggi solari, inutilmente.
I turisti non abbandonano mai Firenze e questo mi aiuta a sentirmi estranea tra estranei. Tante facce diverse, che difficilmente, il giorno dopo incontro ancora. Il cuore freddo di questa città, così ho pensato mentre affrettavo il passo, sto camminando sopra un cuore freddo. Batte, ma il suo battito non serve a riscaldare.
A breve avrei incontrato la prima delle donne che dovevo intervistare.
Firenze, nel mese di gennaio. Dalla finestra potevo vedere soltanto il cielo grigio, quasi in dissolvenza. Ero ancora a letto quando mi resi conto che poche ore dopo avrei incontrato la prima delle donne che avevano accettato di lasciarsi intervistare da me.
Mi chiamo Lavinia Scarlatti e sono una giornalista. Così tento di definirmi. Sono romana ma ho vissuto la mia infanzia e l’adolescenza a Firenze. Dopo l’università ho trascorso molti anni all’estero per poi tornare in Toscana.
Quella mattina vestivo leggera. Il sole non osava molto, scesi in strada, portavo un cappotto corto di lana e m’incamminai verso il mio appuntamento. Attraversai la strada silenziosa, tenendo le mani dentro le tasche sfoderate, cercavo il calore dei raggi solari, inutilmente.
I turisti non abbandonano mai Firenze e questo mi aiuta a sentirmi estranea tra estranei. Tante facce diverse, che difficilmente, il giorno dopo incontro ancora. Il cuore freddo di questa città, così ho pensato mentre affrettavo il passo, sto camminando sopra un cuore freddo. Batte, ma il suo battito non serve a riscaldare.
A breve avrei incontrato la prima delle donne che dovevo intervistare.