Povera Italia

Il mio grido di dolore per un popolo abbandonato dalla sua classe politica

Nonfiction, Social & Cultural Studies, Social Science
Cover of the book Povera Italia by Roberto Di Molfetta, PubMe
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Author: Roberto Di Molfetta ISBN: 9788871632605
Publisher: PubMe Publication: July 24, 2017
Imprint: Language: Italian
Author: Roberto Di Molfetta
ISBN: 9788871632605
Publisher: PubMe
Publication: July 24, 2017
Imprint:
Language: Italian

Oggi abbiamo paura come italiani, di perdere il nostro futuro, ma anche i nostri diritti presenti. Crisi economica, immigrazione, crisi e crollo dei valori sociali, dubbi sul sistema capitalistico come sistema efficiente e moralmente sostenibile: abbiamo un difficile presente, che porta a delle sfide quasi impossibili nel futuro che ci attende. Essere italiano oggi vuol dire in particolare non avere più le certezze di venti anni fa: posto fisso, pensione, famiglia, matrimonio, titolo di studio, tutto è stato spazzato via come certezza e deve essere ridiscusso come identità e come progetto. In questo libro affronto proprio la crisi economica, di civiltà, del lavoro, sociale che mi fa dire sin dal titolo dell'opera "povera Italia". Povera, perché le classi medie vanno scomparendo e si allarga la forbice tra le elites ricche e potenti e la gente che sta in basso, sempre più povera e precaria in tutto ciò che è materiale. Povera, perché affranta e addolorata da una crisi dei valori che sta facendo scomparire vecchi costumi e li sta sostituendo con un caos sociale che vede come unico baluardo di vita il sistema produttivo, capitalistico, consumistico e i suoi feticci di merci. L'unica cosa che unisce oggi sta sempre più diventando il sistema economico, il sistema delle merci, il consumismo, come anticipava il compianto Pier Paolo Pasolini. Diego Fusaro, il giovane filosofo, piemontese, parla di mercificazione della vita. In questa mercificazione, il ciclone dell'immigrazione selvaggia, senza regole, sta trasformando il profilo sociale delle città, creando molti problemi che la classe politica non sa o non vuole affrontare. La vita quotidiana dell'italiano è diventata più stressante, angosciosa, meno serena. Sono sicuro che è difficile essere sereni, con un sistema mondo che sembra andare verso le follie dei terrorismi e della globalizzazione incontrollata, guidata solo dal finanzcapitalismo di cui parla il Prof. Luciano Gallino. In questo libro parlo di vari aspetti del problema Italia, senza approfondirli tutti ma sicuramente seminando il giusto affinché possiate avere un quadro generale di quanto stia soffrendo il popolo che si informa liberamente, confronta, riflette, fa esperienza e comprende. Il libro è un affresco della situazione, un saggio, non un manifesto politico: offro un quadro dei fatti, ma non le soluzioni. Il problema politico di questi anni è che il neoliberalismo, la matrice ideologica che guida i programmi politici dei poteri forti, è una matrice ideologica che vuole proprio lo stato delle cose attuali, ed è calibrato per togliere a noi comuni cittadini le conquiste civili, del dopoguerra. Vi è una volontà, tutto non è casuale. E' proprio questo il dramma: manca la possibilità di attuare riforme, di dare una svolta vera allo stato delle cose, perché chi pilota il sistema non ha nessuna intenzione di cambiare lo stato delle cose, anzi se possibile, è ancora più radicale nel spingere il mondo in certe direzioni, con certe correnti politiche.

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Oggi abbiamo paura come italiani, di perdere il nostro futuro, ma anche i nostri diritti presenti. Crisi economica, immigrazione, crisi e crollo dei valori sociali, dubbi sul sistema capitalistico come sistema efficiente e moralmente sostenibile: abbiamo un difficile presente, che porta a delle sfide quasi impossibili nel futuro che ci attende. Essere italiano oggi vuol dire in particolare non avere più le certezze di venti anni fa: posto fisso, pensione, famiglia, matrimonio, titolo di studio, tutto è stato spazzato via come certezza e deve essere ridiscusso come identità e come progetto. In questo libro affronto proprio la crisi economica, di civiltà, del lavoro, sociale che mi fa dire sin dal titolo dell'opera "povera Italia". Povera, perché le classi medie vanno scomparendo e si allarga la forbice tra le elites ricche e potenti e la gente che sta in basso, sempre più povera e precaria in tutto ciò che è materiale. Povera, perché affranta e addolorata da una crisi dei valori che sta facendo scomparire vecchi costumi e li sta sostituendo con un caos sociale che vede come unico baluardo di vita il sistema produttivo, capitalistico, consumistico e i suoi feticci di merci. L'unica cosa che unisce oggi sta sempre più diventando il sistema economico, il sistema delle merci, il consumismo, come anticipava il compianto Pier Paolo Pasolini. Diego Fusaro, il giovane filosofo, piemontese, parla di mercificazione della vita. In questa mercificazione, il ciclone dell'immigrazione selvaggia, senza regole, sta trasformando il profilo sociale delle città, creando molti problemi che la classe politica non sa o non vuole affrontare. La vita quotidiana dell'italiano è diventata più stressante, angosciosa, meno serena. Sono sicuro che è difficile essere sereni, con un sistema mondo che sembra andare verso le follie dei terrorismi e della globalizzazione incontrollata, guidata solo dal finanzcapitalismo di cui parla il Prof. Luciano Gallino. In questo libro parlo di vari aspetti del problema Italia, senza approfondirli tutti ma sicuramente seminando il giusto affinché possiate avere un quadro generale di quanto stia soffrendo il popolo che si informa liberamente, confronta, riflette, fa esperienza e comprende. Il libro è un affresco della situazione, un saggio, non un manifesto politico: offro un quadro dei fatti, ma non le soluzioni. Il problema politico di questi anni è che il neoliberalismo, la matrice ideologica che guida i programmi politici dei poteri forti, è una matrice ideologica che vuole proprio lo stato delle cose attuali, ed è calibrato per togliere a noi comuni cittadini le conquiste civili, del dopoguerra. Vi è una volontà, tutto non è casuale. E' proprio questo il dramma: manca la possibilità di attuare riforme, di dare una svolta vera allo stato delle cose, perché chi pilota il sistema non ha nessuna intenzione di cambiare lo stato delle cose, anzi se possibile, è ancora più radicale nel spingere il mondo in certe direzioni, con certe correnti politiche.

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