Author: | ISBN: | 9788871284165 | |
Publisher: | Titivillus | Publication: | March 1, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | |
ISBN: | 9788871284165 |
Publisher: | Titivillus |
Publication: | March 1, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Il n. 2/2015 di Prove di Drammaturgia, a cura di Elena Di Gioia e Claudio Longhi, raccoglie gli atti e le testimonianze del convegno S-pettinare la realtà – sulle scritture di Elfriede Jelinek e del Festival Focus Jelinek-festival per città, dedicato all'autrice austriaca, restituendo la moltiplicazione di sguardi e voci che ha caratterizzato il progetto e rilanciando alcuni spunti di riflessione sui rapporti tra la scrittura di Elfriede Jelinek e gli artisti.
Il numero si struttura in cinque parti.
Nella prima sezione hanno sede gli atti del convegno, a cura di Elena Di Gioia e Claudio Longhi in collaborazione con CIMES Centro di Musica e Spettacolo - Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, che ha visto la partecipazione di Luigi Reitani – che ha approfondito il rapporto tra i testi per il teatro di Elfriede Jelinek e le loro potenzialità realizzative –, di Rita Svandrlik – che ha rilevato come gli esperimenti linguistici dell'autrice creino cortocircuiti polifonici che rispecchiano il ruolo dell'individuo nella contemporaneità e lo portano a prendervi parte attiva –, di Marcello Soffritti e Elisa Balboni – che, dopo aver tradotto per Titivillus FaustIn and Out, hanno descritto i tranelli presenti nel testo e hanno fatto luce sui suoi molteplici sotto-testi –, di Gerardo Guccini – che ha mostrato come siano entrati in dialogo i testi di Elfriede Jelinek con gli artisti italiani –, di Silke Felber – che ha approfondito la genesi e i caratteri di uno degli ultimi testi dell'autrice, Die Schutzbefohlenen (I rifugiati coatti).
Nella seconda sezione del numero si trovano alcune interviste, a cura di Altre Velocità, alla curatrice del progetto Elena Di Gioia e agli artisti coinvolti Claudio Longhi; Andrea Adriatico; Fabrizio Arcuri; Enrico Deotti; Chiara Guidi; Chiara Lagani; Angela Malfitano; Nicola Bonazzi; Fiorenza Menni; conversazioni che accompagnano alla visione delle opere.
Una terza sezione è dedicata alle interviste che l'autrice ha concesso, nell’ambito del Focus Jelinek, ad Anna Bandettini e a Katia Ippaso e si conclude con una riflessione di Massimo Marino sull'idea di teatro e sull'utilizzo della parola “teatro” nel corpus di Elfriede Jelinek.
Infine, il numero volge alla conclusione con un dialogo tra Elfriede Jelinek e gli artisti italiani che hanno preso parte al progetto e che hanno avuto modo di porre all’autrice questioni “sommerse” dentro ogni opera, ricevendo dalla stessa autrice risposte ricche di aperture e riflessioni. Il dialogo è stato appositamente creato e che qui trova la sua prima pubblicazione in Italia.
Chiude il secondo numero del 2015 di “Prove di Drammaturgia” uno scritto della stessa Elfriede Jelinek, una lettera all'Italia che ha saputo ospitarla tanto calorosamente dedicandole un intero Festival e questo numero speciale.
Il n. 2/2015 di Prove di Drammaturgia, a cura di Elena Di Gioia e Claudio Longhi, raccoglie gli atti e le testimonianze del convegno S-pettinare la realtà – sulle scritture di Elfriede Jelinek e del Festival Focus Jelinek-festival per città, dedicato all'autrice austriaca, restituendo la moltiplicazione di sguardi e voci che ha caratterizzato il progetto e rilanciando alcuni spunti di riflessione sui rapporti tra la scrittura di Elfriede Jelinek e gli artisti.
Il numero si struttura in cinque parti.
Nella prima sezione hanno sede gli atti del convegno, a cura di Elena Di Gioia e Claudio Longhi in collaborazione con CIMES Centro di Musica e Spettacolo - Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, che ha visto la partecipazione di Luigi Reitani – che ha approfondito il rapporto tra i testi per il teatro di Elfriede Jelinek e le loro potenzialità realizzative –, di Rita Svandrlik – che ha rilevato come gli esperimenti linguistici dell'autrice creino cortocircuiti polifonici che rispecchiano il ruolo dell'individuo nella contemporaneità e lo portano a prendervi parte attiva –, di Marcello Soffritti e Elisa Balboni – che, dopo aver tradotto per Titivillus FaustIn and Out, hanno descritto i tranelli presenti nel testo e hanno fatto luce sui suoi molteplici sotto-testi –, di Gerardo Guccini – che ha mostrato come siano entrati in dialogo i testi di Elfriede Jelinek con gli artisti italiani –, di Silke Felber – che ha approfondito la genesi e i caratteri di uno degli ultimi testi dell'autrice, Die Schutzbefohlenen (I rifugiati coatti).
Nella seconda sezione del numero si trovano alcune interviste, a cura di Altre Velocità, alla curatrice del progetto Elena Di Gioia e agli artisti coinvolti Claudio Longhi; Andrea Adriatico; Fabrizio Arcuri; Enrico Deotti; Chiara Guidi; Chiara Lagani; Angela Malfitano; Nicola Bonazzi; Fiorenza Menni; conversazioni che accompagnano alla visione delle opere.
Una terza sezione è dedicata alle interviste che l'autrice ha concesso, nell’ambito del Focus Jelinek, ad Anna Bandettini e a Katia Ippaso e si conclude con una riflessione di Massimo Marino sull'idea di teatro e sull'utilizzo della parola “teatro” nel corpus di Elfriede Jelinek.
Infine, il numero volge alla conclusione con un dialogo tra Elfriede Jelinek e gli artisti italiani che hanno preso parte al progetto e che hanno avuto modo di porre all’autrice questioni “sommerse” dentro ogni opera, ricevendo dalla stessa autrice risposte ricche di aperture e riflessioni. Il dialogo è stato appositamente creato e che qui trova la sua prima pubblicazione in Italia.
Chiude il secondo numero del 2015 di “Prove di Drammaturgia” uno scritto della stessa Elfriede Jelinek, una lettera all'Italia che ha saputo ospitarla tanto calorosamente dedicandole un intero Festival e questo numero speciale.