Author: | Vladimir Nabokov | ISBN: | 9788845975073 |
Publisher: | Adelphi | Publication: | October 1, 2014 |
Imprint: | Adelphi | Language: | Italian |
Author: | Vladimir Nabokov |
ISBN: | 9788845975073 |
Publisher: | Adelphi |
Publication: | October 1, 2014 |
Imprint: | Adelphi |
Language: | Italian |
Come un organismo che guizza e respira, questo romanzo nato due volte nell’universo creativo di Nabokov – all’origine in russo e quarant’anni dopo in inglese – vive nell’occhio che coglie il gesto più remoto e più preciso dell’esperienza comune, quello che infallibilmente colpirà il segno e accenderà la «scintilla sensoriale». Il naturalista incantatore si concentra sul dettaglio, lo isola, lo disperde, lo rifrange e con noncuranza ci restituisce una realtà chiara e non più revocabile. In una Berlino immaginaria, riflessa nelle vetrine, nelle pozzanghere, nelle lenti degli occhiali e negli specchi – quelli che riverberano un’identità molteplice e quelli che ingigantiscono e deformano i tratti –, Nabokov seziona e riassume tre figure e tre gradi della coscienza, tre stadi della percezione di sé e degli altri: dal malessere profondo e ottundente alla gretta volgarità con il suo lessico primitivo, fino a un intreccio più sottile di aspettative e delusioni. Giocando con le visite a sorpresa di amanti e di mariti, con il trompe-l’œil di falsi sbocchi e interpretazioni, con manichini semoventi e incidenti automobilistici, Nabokov ci descrive la bellezza vuota e rapace di una donna fredda, l’estasi labile e sgomenta di chi l’ammira, la felice astrazione di chi guarda e non vede. "Re, donna, fante" è apparso dapprima in russo nel 1928 e poi in inglese nel 1968.
Come un organismo che guizza e respira, questo romanzo nato due volte nell’universo creativo di Nabokov – all’origine in russo e quarant’anni dopo in inglese – vive nell’occhio che coglie il gesto più remoto e più preciso dell’esperienza comune, quello che infallibilmente colpirà il segno e accenderà la «scintilla sensoriale». Il naturalista incantatore si concentra sul dettaglio, lo isola, lo disperde, lo rifrange e con noncuranza ci restituisce una realtà chiara e non più revocabile. In una Berlino immaginaria, riflessa nelle vetrine, nelle pozzanghere, nelle lenti degli occhiali e negli specchi – quelli che riverberano un’identità molteplice e quelli che ingigantiscono e deformano i tratti –, Nabokov seziona e riassume tre figure e tre gradi della coscienza, tre stadi della percezione di sé e degli altri: dal malessere profondo e ottundente alla gretta volgarità con il suo lessico primitivo, fino a un intreccio più sottile di aspettative e delusioni. Giocando con le visite a sorpresa di amanti e di mariti, con il trompe-l’œil di falsi sbocchi e interpretazioni, con manichini semoventi e incidenti automobilistici, Nabokov ci descrive la bellezza vuota e rapace di una donna fredda, l’estasi labile e sgomenta di chi l’ammira, la felice astrazione di chi guarda e non vede. "Re, donna, fante" è apparso dapprima in russo nel 1928 e poi in inglese nel 1968.