Author: | Serena Baldoni | ISBN: | 9788822855602 |
Publisher: | Serena Baldoni | Publication: | October 13, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Serena Baldoni |
ISBN: | 9788822855602 |
Publisher: | Serena Baldoni |
Publication: | October 13, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
La tua casa è diventata la mia prigione, il tutto è accaduto lentamente, ma non troppo. Non ho colto i segni, eppure erano lì, tutti in fila per me, alla comprensione che scelsi di eludere, di giustificare. È stato questo l’errore, amarti ad ogni costo, volerti ad ogni costo, oltre tutti i segni lanciati dal destino, dal cielo, dai miei angeli protettori o chissà.
Qualcuno si era preso la briga di avvertirmi, all’inizio, nei mesi dell’incanto che offuscarono la mia vista in quel mare tropicale dei tuoi occhi, in quelle sembianze da principe guerriero senza cavallo, in un porto di braccia che credevo sicure, dotate di forza solo per proteggermi.
L’abile lavoro minuzioso, con impegno costante, sottile, ha creato intorno a me il vuoto più isolante di tutti, dove il mio “io” non dipendeva più da me stessa, ma dal tuo ferreo controllo, dove le leggi portavano il tuo nome, così come le punizioni nell’infrangerle.
Nel buio della notte più infelice, sotto il rumore del tuo dormire scostante, ho rivolto riflessioni alla luna dalle grate della mia prigione, dopo aver perso amici, famiglia, lavoro, sogni e amore di me stessa. Dove umanizzarti si è rivelata la più terribile delle decisioni azzardate dal mio cuore.
La tua casa è diventata la mia prigione, il tutto è accaduto lentamente, ma non troppo. Non ho colto i segni, eppure erano lì, tutti in fila per me, alla comprensione che scelsi di eludere, di giustificare. È stato questo l’errore, amarti ad ogni costo, volerti ad ogni costo, oltre tutti i segni lanciati dal destino, dal cielo, dai miei angeli protettori o chissà.
Qualcuno si era preso la briga di avvertirmi, all’inizio, nei mesi dell’incanto che offuscarono la mia vista in quel mare tropicale dei tuoi occhi, in quelle sembianze da principe guerriero senza cavallo, in un porto di braccia che credevo sicure, dotate di forza solo per proteggermi.
L’abile lavoro minuzioso, con impegno costante, sottile, ha creato intorno a me il vuoto più isolante di tutti, dove il mio “io” non dipendeva più da me stessa, ma dal tuo ferreo controllo, dove le leggi portavano il tuo nome, così come le punizioni nell’infrangerle.
Nel buio della notte più infelice, sotto il rumore del tuo dormire scostante, ho rivolto riflessioni alla luna dalle grate della mia prigione, dopo aver perso amici, famiglia, lavoro, sogni e amore di me stessa. Dove umanizzarti si è rivelata la più terribile delle decisioni azzardate dal mio cuore.