Senza filo, i racconti quasi romantici di vicolo Culo di Sacco

Fiction & Literature, Literary Theory & Criticism
Cover of the book Senza filo, i racconti quasi romantici di vicolo Culo di Sacco by Daniele Billitteri, Pietro Vittorietti Edizioni
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Author: Daniele Billitteri ISBN: 9788872312193
Publisher: Pietro Vittorietti Edizioni Publication: March 12, 2014
Imprint: Language: Italian
Author: Daniele Billitteri
ISBN: 9788872312193
Publisher: Pietro Vittorietti Edizioni
Publication: March 12, 2014
Imprint:
Language: Italian

Vicolo Culo di Sacco è una strada vera ma inventata per effetto di una magia che solo grandi città come Palermo possono realizzare. E’ inventata perché se cercate nello stradario non la trovate. E’ vera perché ce ne sono decine e decine uguali a quella del racconto che costituisce l’incubatrice del resto del libro.
E magico, in questo vicolo senza fondo, è il negozio dove si vendono carezze e storie. Ma quanto somiglia a certe botteghe dove la giornata non può dirsi riuscita se il «putiaro», commerciante o artigiano che sia, non si sia intrattenuto con almeno dieci clienti dai quali ha ascoltato altrettante storie.
Storie senza filo, senza un nesso di causalità. Ma anche storie senza i fili del libro-burattino che lo scrittore tenta di far muovere ora di qua ora di la. Storie gettate lì come le verdure fresche e colorate dell’orto della vita. E solo dopo che le hai sistemata alla rinfusa sul bancone ti accorgi che c’è un’armonia dei colori, che c’è il suggerimento di un profumo corale.
Allora forse se ne può tirar fuori una sorta di mappa (quasi) romantica dove ogni spillo con la capocchia rossa serve per dire: qui incontrai l’ipocondriaco. E qui era ricoverata la zia dei cammelli. E qui ancora il piccolo Ramko vendeva i suoi fiorni. E questi gli incroci dove si svolge il festival dei lavavetri fino a giungere alla Città della Terza Età… trallallerotrallallà!
Sono tutti luoghi che fissano un’identità prima che il libro approdi ai Racconti di Tre Righe che invece sono una nebbia quasi impalpabile dove le scarse parole lasciano più spazio al Senso, inteso come significato ma pure come sentimento. Una nebbia dove ci si può perdere senza perdere la strada. Un’altra magia.

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Vicolo Culo di Sacco è una strada vera ma inventata per effetto di una magia che solo grandi città come Palermo possono realizzare. E’ inventata perché se cercate nello stradario non la trovate. E’ vera perché ce ne sono decine e decine uguali a quella del racconto che costituisce l’incubatrice del resto del libro.
E magico, in questo vicolo senza fondo, è il negozio dove si vendono carezze e storie. Ma quanto somiglia a certe botteghe dove la giornata non può dirsi riuscita se il «putiaro», commerciante o artigiano che sia, non si sia intrattenuto con almeno dieci clienti dai quali ha ascoltato altrettante storie.
Storie senza filo, senza un nesso di causalità. Ma anche storie senza i fili del libro-burattino che lo scrittore tenta di far muovere ora di qua ora di la. Storie gettate lì come le verdure fresche e colorate dell’orto della vita. E solo dopo che le hai sistemata alla rinfusa sul bancone ti accorgi che c’è un’armonia dei colori, che c’è il suggerimento di un profumo corale.
Allora forse se ne può tirar fuori una sorta di mappa (quasi) romantica dove ogni spillo con la capocchia rossa serve per dire: qui incontrai l’ipocondriaco. E qui era ricoverata la zia dei cammelli. E qui ancora il piccolo Ramko vendeva i suoi fiorni. E questi gli incroci dove si svolge il festival dei lavavetri fino a giungere alla Città della Terza Età… trallallerotrallallà!
Sono tutti luoghi che fissano un’identità prima che il libro approdi ai Racconti di Tre Righe che invece sono una nebbia quasi impalpabile dove le scarse parole lasciano più spazio al Senso, inteso come significato ma pure come sentimento. Una nebbia dove ci si può perdere senza perdere la strada. Un’altra magia.

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