Author: | Roland Lazenby | ISBN: | 9788832970241 |
Publisher: | 66THAND2ND | Publication: | November 16, 2017 |
Imprint: | 66THAND2ND | Language: | Italian |
Author: | Roland Lazenby |
ISBN: | 9788832970241 |
Publisher: | 66THAND2ND |
Publication: | November 16, 2017 |
Imprint: | 66THAND2ND |
Language: | Italian |
Quando il ?glio di Jellybean Bryant arrivò nella NBA, a diciott'anni, molti pensavano che fosse ancora immaturo, se non addirittura un blu?: un ragazzino viziato che voleva scimmiottare Jordan e usurparne lo scettro. Per qualcuno invece era l'erede designato. Nei playoff, nel momento più atteso, quel ragazzino scagliò quattro tiri maldestri e trascinò i suoi Lakers nel baratro. Fu il primo esame dell'educazione cestistica di Kobe Bryant, e da allora le critiche non lo avrebbero più abbandonato. Dicevano che tirava troppo, che non giocava per la squadra, che era un «corpo estraneo». Eppure Bryant ha saputo costruirsi una carriera stellare, giocando vent'anni con la stessa maglia, segnando 81 punti in una sola partita, vincendo cinque anelli e due ori olimpici. E col tempo ha dimostrato di essere «l'agonista più compulsivo nella storia del basket», disposto a fare il vuoto attorno a sé pur di conquistare il trono della NBA.
Quando il ?glio di Jellybean Bryant arrivò nella NBA, a diciott'anni, molti pensavano che fosse ancora immaturo, se non addirittura un blu?: un ragazzino viziato che voleva scimmiottare Jordan e usurparne lo scettro. Per qualcuno invece era l'erede designato. Nei playoff, nel momento più atteso, quel ragazzino scagliò quattro tiri maldestri e trascinò i suoi Lakers nel baratro. Fu il primo esame dell'educazione cestistica di Kobe Bryant, e da allora le critiche non lo avrebbero più abbandonato. Dicevano che tirava troppo, che non giocava per la squadra, che era un «corpo estraneo». Eppure Bryant ha saputo costruirsi una carriera stellare, giocando vent'anni con la stessa maglia, segnando 81 punti in una sola partita, vincendo cinque anelli e due ori olimpici. E col tempo ha dimostrato di essere «l'agonista più compulsivo nella storia del basket», disposto a fare il vuoto attorno a sé pur di conquistare il trono della NBA.