Author: | Piero D’Angeli | ISBN: | 9788859127475 |
Publisher: | Aletti Editore | Publication: | July 31, 2015 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Piero D’Angeli |
ISBN: | 9788859127475 |
Publisher: | Aletti Editore |
Publication: | July 31, 2015 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Piero D’Angeli nasce il 19 settembre 1966 ad Anagni, cittadina della Ciociaria in provincia di Frosinone, da una famiglia di umili origini. È il secondogenito di tre figli. Dopo un’infanzia felice apparentemente trascorsa in buoni rapporti con tutti consegue la maturità classica nel “Liceo Dante Alighieri” di Anagni. Forte nelle materie scientifiche e in storia dell’arte, eccelle soprattutto nello studio dei classici amando il greco e il latino; partecipa al Certàmen Ciceroniànum di Arpino (gara di traduzione e commento di un brano di Marco Tullio Cicerone). Prosegue gli studi all’università “La Sapienza” di Roma nella facoltà di Ingegneria, li abbandona nell’estate del 1990 scopertosi ammalato di schizofrenia per iniziare il suo percorso di cura. Pubblica già “Zibaldone fiori di vita”. “Trittico” nasce dalla volontà di narrare una schizofrenia. Anche essa a differenza di ciò che comunemente si crede ha qualcosa da dire, anzi proprio nel raccontarsi l’autore riesce non solo a trasformarla, ma in parte a liberarsene. Narra delle sue tre fasi della vita (infanzia - pubertà - età adulta) in modo originale: con una favola, “L’infanzia di un handicap”, risponde a una non semplice domanda: cos’è in realtà un handicap? Una parte dell’intera persona che va sfruttata senza timore come una vera e propria risorsa e che elaborata con i dovuti e appropriati strumenti rende capaci di assaporare la vita con abilità diverse; con una raccolta di poesie, “Tante storie una storia”, la tratteggia dalle sue prime manifestazioni mettendone a nudo la realtà dura: la peculiarità personale è da ritrovarsi a tutti i costi e attraverso un processo di diversificazione e senza mai perdere contatto con la coscienza del sé; con un’altra raccolta, “Un lavoro per sempre”, in modo semplice mette a nudo una realtà complessa: la malattia mentale si cela agli occhi della normalità dando cenni rilevatori nascosti sotto una apparente vita attiva ma debole a causa della sensibilità interiore, essa si coglie nelle azioni, nelle aspirazioni e negli amori e porta ad una crisi quando si scontra con il mondo reale. Per l’autore la creatività nell’amore è l’unica risorsa.
Piero D’Angeli nasce il 19 settembre 1966 ad Anagni, cittadina della Ciociaria in provincia di Frosinone, da una famiglia di umili origini. È il secondogenito di tre figli. Dopo un’infanzia felice apparentemente trascorsa in buoni rapporti con tutti consegue la maturità classica nel “Liceo Dante Alighieri” di Anagni. Forte nelle materie scientifiche e in storia dell’arte, eccelle soprattutto nello studio dei classici amando il greco e il latino; partecipa al Certàmen Ciceroniànum di Arpino (gara di traduzione e commento di un brano di Marco Tullio Cicerone). Prosegue gli studi all’università “La Sapienza” di Roma nella facoltà di Ingegneria, li abbandona nell’estate del 1990 scopertosi ammalato di schizofrenia per iniziare il suo percorso di cura. Pubblica già “Zibaldone fiori di vita”. “Trittico” nasce dalla volontà di narrare una schizofrenia. Anche essa a differenza di ciò che comunemente si crede ha qualcosa da dire, anzi proprio nel raccontarsi l’autore riesce non solo a trasformarla, ma in parte a liberarsene. Narra delle sue tre fasi della vita (infanzia - pubertà - età adulta) in modo originale: con una favola, “L’infanzia di un handicap”, risponde a una non semplice domanda: cos’è in realtà un handicap? Una parte dell’intera persona che va sfruttata senza timore come una vera e propria risorsa e che elaborata con i dovuti e appropriati strumenti rende capaci di assaporare la vita con abilità diverse; con una raccolta di poesie, “Tante storie una storia”, la tratteggia dalle sue prime manifestazioni mettendone a nudo la realtà dura: la peculiarità personale è da ritrovarsi a tutti i costi e attraverso un processo di diversificazione e senza mai perdere contatto con la coscienza del sé; con un’altra raccolta, “Un lavoro per sempre”, in modo semplice mette a nudo una realtà complessa: la malattia mentale si cela agli occhi della normalità dando cenni rilevatori nascosti sotto una apparente vita attiva ma debole a causa della sensibilità interiore, essa si coglie nelle azioni, nelle aspirazioni e negli amori e porta ad una crisi quando si scontra con il mondo reale. Per l’autore la creatività nell’amore è l’unica risorsa.