Author: | Filely | ISBN: | 9788868827205 |
Publisher: | Lettere Animate Editore | Publication: | March 17, 2016 |
Imprint: | Language: | Italian |
Author: | Filely |
ISBN: | 9788868827205 |
Publisher: | Lettere Animate Editore |
Publication: | March 17, 2016 |
Imprint: | |
Language: | Italian |
Prefazione
La neve, il freddo e il gelo,
vette alte da scalare
e un eco da sentire.
Una creatività perduta,
un estro da ritrovare,
una matita e un foglio
per ricominciare.
E poi due occhi che
in silenzio leggono
uno sguardo,
due occhi che ti accompagneranno
nel lungo viaggio.
Sinossi
Una baita immersa nella neve, alte vette bianche, maestose e imponenti che Davide guarda dalla sua finestra domandandosi quando la sua creatività ritornerà.
"Là fuori, in quello spazio senza tempo, un cielo vasto attendeva solo me, speranzoso di poter divenire, in un futuro prossimo, il soffitto dei miei sogni e desideri. I sogni in realtà, li facevo solo ad occhi chiusi, quando finalmente riuscivo a prendere sonno. Ed erano sogni pieni di lei e di quelle iridi che erano divenute la mia pace e il mio tormento."
Lui è uno stilista, stacanovista ed eccentrico, ma senza il suo estro nulla per lui ha più senso, se non due occhi chiari che continua a sognare. Una dea dell'inverno, Cailleach, così la chiama lui ed è in lei che ripone ogni sua speranza.
"Un nuovo sonno mi accolse a braccia aperte, un sonno sereno, un sonno rivelatore, un sonno nel tempo, un sonno che fu viaggio, un sonno che mi riportò alla mente i suoi occhi, quegli occhi fugaci che poche volte avevo avuto il piacere di ammirare, quegli occhi che, mi suggerì l’inconscio, mi avevano letto sul serio."
E quella speranza cresce quando lei, Giulia, accetta di trasferirsi alla baita per aiutarlo nella creazione della sua nuova collezione di abiti. E così Davide non è più solo e in quella nuova e tanto attesa compagnia, ritrova se stesso.
"Lei si avvicinò piano a me, senza dire una parola e rimanemmo lì, per non so quanto tempo, ad udire il soffio del vento. Per la prima volta, non mi sentii solo nella mia solitudine e la solitudine stessa mutò, divenendo moltitudine condivisa."
La convivenza però, non è sempre pacifica e anche le rose d'inverno nascondono le loro spine. Vivere sotto lo stesso tetto infatti, comporta il dover fare i conti con impulsi difficili da domare e con sentimenti che nascono senza preavviso.
"Caldo. Freddo. Freddo. Caldo. La mia pelle a contatto con la sua: dolce e straziante tepore."
E se il calore scioglierà il freddo, il fuoco scalderà o diverrà cenere?
Prefazione
La neve, il freddo e il gelo,
vette alte da scalare
e un eco da sentire.
Una creatività perduta,
un estro da ritrovare,
una matita e un foglio
per ricominciare.
E poi due occhi che
in silenzio leggono
uno sguardo,
due occhi che ti accompagneranno
nel lungo viaggio.
Sinossi
Una baita immersa nella neve, alte vette bianche, maestose e imponenti che Davide guarda dalla sua finestra domandandosi quando la sua creatività ritornerà.
"Là fuori, in quello spazio senza tempo, un cielo vasto attendeva solo me, speranzoso di poter divenire, in un futuro prossimo, il soffitto dei miei sogni e desideri. I sogni in realtà, li facevo solo ad occhi chiusi, quando finalmente riuscivo a prendere sonno. Ed erano sogni pieni di lei e di quelle iridi che erano divenute la mia pace e il mio tormento."
Lui è uno stilista, stacanovista ed eccentrico, ma senza il suo estro nulla per lui ha più senso, se non due occhi chiari che continua a sognare. Una dea dell'inverno, Cailleach, così la chiama lui ed è in lei che ripone ogni sua speranza.
"Un nuovo sonno mi accolse a braccia aperte, un sonno sereno, un sonno rivelatore, un sonno nel tempo, un sonno che fu viaggio, un sonno che mi riportò alla mente i suoi occhi, quegli occhi fugaci che poche volte avevo avuto il piacere di ammirare, quegli occhi che, mi suggerì l’inconscio, mi avevano letto sul serio."
E quella speranza cresce quando lei, Giulia, accetta di trasferirsi alla baita per aiutarlo nella creazione della sua nuova collezione di abiti. E così Davide non è più solo e in quella nuova e tanto attesa compagnia, ritrova se stesso.
"Lei si avvicinò piano a me, senza dire una parola e rimanemmo lì, per non so quanto tempo, ad udire il soffio del vento. Per la prima volta, non mi sentii solo nella mia solitudine e la solitudine stessa mutò, divenendo moltitudine condivisa."
La convivenza però, non è sempre pacifica e anche le rose d'inverno nascondono le loro spine. Vivere sotto lo stesso tetto infatti, comporta il dover fare i conti con impulsi difficili da domare e con sentimenti che nascono senza preavviso.
"Caldo. Freddo. Freddo. Caldo. La mia pelle a contatto con la sua: dolce e straziante tepore."
E se il calore scioglierà il freddo, il fuoco scalderà o diverrà cenere?