Vestire gli ignudi - Alloggiare i forestieri
Nonfiction, Religion & Spirituality, Christianity, Christian Life
| Author: | Natale Benazzi | ISBN: | 9788892202467 |
| Publisher: | San Paolo Edizioni | Publication: | March 14, 2016 |
| Imprint: | San Paolo Edizioni | Language: | Italian |
| Author: | Natale Benazzi |
| ISBN: | 9788892202467 |
| Publisher: | San Paolo Edizioni |
| Publication: | March 14, 2016 |
| Imprint: | San Paolo Edizioni |
| Language: | Italian |
Questo volume è dedicato a due Opere di Misericordia corporali: Vestire gli ignudi e Alloggiare i forestieri. La tradizione cristiana è ricca di episodi in cui un ospite misterioso, accolto per pura carità, si rivela essere un angelo in cammino sulle strade del mondo. E se pane e acqua, argomenti centrali delle prime due opere di misericordia corporale, toccano immediatamente il tema della sopravvivenza dell’uomo e dell’umano, il vestire e l’ospitare riguardano un passaggio ulteriore, che è quello, potremmo dire, della stabilità della relazione con chi è nel bisogno.Dar da mangiare e da bere si può fare anche senza “farsi carico” del corpo altrui: vestire e ospitare, invece, presuppone un’accoglienza più intima e, quindi, più impegnativa. Nel nutrire il povero si può anche mantenere una distanza da lui; si può dar da bere senza “toccare” la carne. Vestire e ospitare presuppongono un venire a contatto che ci impegna ulteriormente e ci rivela qualcosa in più di noi stessi, della nostra società, della nostra cultura. E anche delle nostre paure, di fronte alle esigenze della carità e della misericordia.
Questo volume è dedicato a due Opere di Misericordia corporali: Vestire gli ignudi e Alloggiare i forestieri. La tradizione cristiana è ricca di episodi in cui un ospite misterioso, accolto per pura carità, si rivela essere un angelo in cammino sulle strade del mondo. E se pane e acqua, argomenti centrali delle prime due opere di misericordia corporale, toccano immediatamente il tema della sopravvivenza dell’uomo e dell’umano, il vestire e l’ospitare riguardano un passaggio ulteriore, che è quello, potremmo dire, della stabilità della relazione con chi è nel bisogno.Dar da mangiare e da bere si può fare anche senza “farsi carico” del corpo altrui: vestire e ospitare, invece, presuppone un’accoglienza più intima e, quindi, più impegnativa. Nel nutrire il povero si può anche mantenere una distanza da lui; si può dar da bere senza “toccare” la carne. Vestire e ospitare presuppongono un venire a contatto che ci impegna ulteriormente e ci rivela qualcosa in più di noi stessi, della nostra società, della nostra cultura. E anche delle nostre paure, di fronte alle esigenze della carità e della misericordia.
